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BELLINZONAControllore presa a morsi e a pugni

26.12.24 - 15:01
Una dipendente delle Ffs è stata aggredita da una passeggera su un Intercity che viaggiava verso Basilea la notte dello scorso 23 dicembre.
TiPress
Controllore presa a morsi e a pugni
Una dipendente delle Ffs è stata aggredita da una passeggera su un Intercity che viaggiava verso Basilea la notte dello scorso 23 dicembre.

BELLINZONA - Tre pugni in testa e un morso a una mano. Non si tratta del referto medico di una scazzottata avvenuta a margine di qualche evento sportivo tra due tifoserie rivali, ma della disavventura capitata a una dipendente delle Ffs sull'Intercity che lunedì sera, 23 dicembre, da Lugano viaggiava in direzione di Basilea. 

Un triste episodio che riaccende i riflettori sulla violenza alla quale i controllori sono spesso esposti, soprattutto durante i turni notturni. 

Detto questo i contorni della vicenda sono ancora poco chiari. Così come non è noto il motivo che ha generato l’aggressione. Stando a nostre informazioni l’escalation, avvenuta sulla tratta tra Lugano e Bellinzona, sarebbe scaturita proprio dal comportamento aggressivo di una passeggera che si sarebbe scagliata contro la dipendente.

Alla stazione di Bellinzona il treno si è fermato per permettere alla polizia ferroviaria di prendere in custodia la donna responsabile della violenza. Le Ferrovie federali non si sbilanciano sull’accaduto, ma sappiamo che poco dopo la persona fermata è tornata sul treno e ha potuto continuare il viaggio. Nei confronti della donna è stato aperto un procedimento penale.

Anche la vittima, malgrado il grande spavento e i lividi sulla fronte, ha preferito risalire sull'intercity in quanto si trattava dell’ultimo treno della notte. È stata in seguito ricoverata all’Unispital di Basilea appena terminato il servizio. Una persona che ha assistito alla scena ci ha riferito che la donna aveva diversi ematomi in fronte ed era in chiaro stato di shock. 

«Non commentiamo l’accaduto», ha invece spiegato a Nau.ch, che per primo ha dato la notizia, il portavoce delle Ffs Reto Schärli. «Ma condanniamo ogni attacco rivolto al nostro personale».

Il tema come detto non è nuovo. Lo scorso novembre la stessa azienda svizzera aveva lanciato una campagna ("Per il rispetto e la sicurezza") per prevenire le aggressioni al personale, con l'obiettivo di promuovere il rispetto e la sicurezza sui treni.

Una misura necessaria ma giudicata dai sindacati non sufficiente. Hanny Weissmüller, presidente della sotto-federazione sindacale del Personale di locomotiva, aveva dichiarato alla Nzz che la situazione sui treni svizzeri, specie in alcune tratte, richiama «scene da Far West. Molti macchinisti, infatti, non mettono la giacca delle FFS per paura di essere assaliti».

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