Esclusa l'ipotesi del brillamento. Tra le soluzione al vaglio anche quella di gettare acqua.
RIVA SAN VITALE - Il da farsi per il ripristino della cantonale tra Brusino e Riva San Vitale, interrotta da una frana nella zona di Al Sasso, lo si deciderà nelle prossime ore.
Sono in corso, infatti, i «rilievi gps, la sorveglianza tramite estensimetri a filo e tutti i monitoraggi per determinare la dinamica della frana», ci spiega al telefono Andrea Pedrazzini, Geologo Cantonale.
Far brillare l'area interessata, in ogni caso, non è un'ipotesi: «Il terreno è tutto fratturato, non servirebbe a nulla. Sarebbe come far scoppiare un petardo sotto la terra, l'onda d'urto della dinamite non si propagherebbe».
Sono altre le soluzioni al vaglio. La prima è quella di attendere che il materiale scenda da solo. Il movimento per altro c'è. La frana infatti procede a due centimetri all’ora, quindi ha anche accelerato il suo passo. «Aspettiamo i risultati degli ultimi rilevamenti per capire se verrà giù naturalmente. Sarebbe la soluzione migliore, quella più pulita», sottolinea Pedrazzini.
In alternativa - conclude il Geologo Cantonale, «si potrebbe procedere con dei "ragni" per alleggerirla, o provocarla gettando acqua, ma è la soluzione più estrema».
L’analisi preliminare del terreno, effettuata ieri, suggeriva uno scenario di pericolo con la previsione di un collasso progressivo della zona. In questo caso, il rischio principale per la strada è legato alla caduta di singoli sassi. A questo proposito, sono stati adottati provvedimenti di sicurezza, tra cui l’installazione di un muro di contenimento provvisorio e di un sistema di allarme.