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Atto d'accusa contro don Leo: nove le vittime, quattro i minorenni Confermate le ipotesi di reato
LUGANO - Coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, atti sessuali con fanciulli e pornografia.
Atto d'accusa - Da parte della procuratrice Valentina Tuoni è stato emanato l’atto d’accusa nei confronti di don Rolando Leo. Lo riporta La Regione. Confermate le ipotesi di reato. Il 55enne religioso si trova in espiazione anticipata della pena. Le presunte vittime sono nove, di cui quattro minorenni.
La vicenda - Prima del suo arresto, il 55enne sacerdote era responsabile dell’Ufficio istruzione religiosa scolastica, oltre che docente, assistente spirituale della Pastorale giovanile diocesana e cappellano del Collegio Papio di Ascona. Sospeso da tutti i suoi incarichi, l'uomo è attualmente rinchiuso al carcere della Farera.
Il ruolo della curia - L'apertura dell'indagine - aveva fatto sapere a suo tempo la Curia in una nota - era avvenuta a seguito di «una segnalazione giunta direttamente all’Amministratore apostolico Alain de Raemy». La stessa, dopo «un attento esame e accompagnamento da parte della Commissione di esperti in caso di abusi sessuali in ambito ecclesiale» era stata poi trasmessa «agli organi giudiziari competenti d’accordo con la persona vittima e secondo quanto previsto dalle normative vigenti».
Vicinanza - La stessa Curia, in una nota odierna, ribadisce «la vicinanza» dell’amministratore apostolico, il vescovo Alain De Raemy, e di tutta la Diocesi alle «persone coinvolte negli episodi per i quali il sacerdote è stato accusato e andrà a processo. «Il Vescovo - sottolinea la nota stampa - condivide con loro, con i loro famigliari e con tutti coloro che sono toccati da questa dolorosa vicenda, la sofferenza vissuta e assicura la costante disponibilità di ascolto e supporto».
