A inizio luglio aveva seminato il panico in paese l'aracnide scappato da un terrario di una signora svizzera-tedesca
SANT'ANTONINO - Vi ricordate della notizia d'inizio luglio riguardante la tarantola che aveva seminato il panico a Sant'Antonino? Ebbene oggi si scopre da LaRegioneTicino che il ragno che aveva creato scompiglio nel comune del Bellinzonese non è una tarantola, bensì un Brachypelma smithi, un aracnide non velenoso proveniente dal Messico.
Il ragno era fuggito dal terrario di una signora svizzero-tedesca.
La mania di tenersi in casa animali esotici non è nuova. In tutti i casi vi è una legge, quella sulla protezione degli animali, che stabilisce che per poter tenere, vendere o acquistare animali di determinate specie, ad esempio selvatici o esotici, è necessario richiedere e ottenere un'autorizzazione. A spiegare al quotidiano questo aspetto è stato il veterinario cantonale, Tullio Vanzetti, che ha specificato che la legislazione si applica ai vertebrati", categoria in cui non rientrano i ragni "che da questo punto di vista non sono considerati da questa legge che mira a tutelare il benessere degli animali".
Il ragno catturato a inizio luglio a Sant'Antonino non rientra nella categoria degli animali pericolosi o velenosi (in questi casi, come per esempio i rettili velenosi, ci vuole il permesso e bisogna soddisfare tutta una serie di norme che riguardano la sicurezza) e quindi niente paura. Al massimo, se minacciata, può colpire con i suoi peli urticanti.