CANTONEIl candidato Antonini sfoggia l'anello da massone

BELLINZONA - Si torna a parlare di Massoneria in Ticino. Dopo l'incendio doloso appiccato la sera del 2 luglio scorso all'entrata dello stabile di Via Pretorio che ospita la loggia massonica "Il Dovere" oggi il domenicale "Il Caffé" dedica ampio spazio all'interesse dimostrato da parte di due gran consiglieri e di un altro esponente leghista meno noto al pubblico ticinese nei confronti della "massoneria". Il giornale non svela i nomi in nome della riservatezza privata, ma sottolinea il fatto come ormai, anche tra alcuni leghisti stia cominciando a rivelarsi interessante l'adesione ad un ordine " che "resta un formidabile e ramificato centro di relazioni personali, conoscenze, scambi di favore e di sodale "fratellanza, che si possono tradurre in affari, carriere professionali e per i politici anche in appoggi elettorali".

Nella rubrica "Politica&segreti" il domenicale regala anche una chicca, ossia il caso di Mauro Antonini, capo delle Guardie di confine e in corsa per il Governo cantonale nelle file del PLRT. Ebbene, Antonini sfoggerebbe un anello con i simboli dell'Ordine massonico: "Squadra e compasso". Il condizionale è d'obbligo perché non è riconoscibile con certezza il simbolo massonico. Nella foto si vede sì l'anello sull'anulare della mano destra con il simbolo dell'Ordine massonico, ma non è possibile stabilre, in quella foto pubblicata sul giornale stabilirlo con certezza assoluta. In un'altra fotografia (quella allegata all'articolo) Antonini sfoggia l'anello con squadra e compasso. 

Tuttavia la problematica sollevata dal giornale riguarda la tematica "trasparenza" in un periodo storico in cui alla politica "se ne chiede sempre di più, "soprattutto per un candidato al governo s'invoca la più totale indipendenza da ogni possibile vincolo associativo che ne potrebbe condizionare l'autonomia".

E' opportuno sfoggiare, soprattutto in campagna elettorale, simboli della massoneria?