Il deputato leghista Massimiliano Robbiani lancia l'accusa su Facebook, risponde il segretario di Unia Ticino Enrico Borelli
BELLINZONA - "Per conto mio il frontaliere mafioso che lavorava alle officine di Bellinzona delle FFS era nel Sindacato Unia". L'accusa, pesante come un macigno, è stata lanciata mercoledì pomeriggio dal deputato della Lega dei Ticinesi Massimiliano Robbiani, attraverso un messaggio pubblicato su Facebook. L’arresto di Giuseppe Puglisi, detto “Melangiana”, ex operaio frontaliere delle Officine FFS di Bellinzona, accusato dalla Procura distrettuale antimafia di Milano di essere a capo di una cellula locale della ‘ndrangheta, sta suscitando non pochi interrogativi in Ticino, tanto che lo stesso deputato si è rivolto oggi al Consiglio di Stato, chiedendo spiegazioni sul caso, attraverso un’interrogazione parlamentare.
La questione è ormai diventata politica e i vertici istituzionali ticinesi sono chiamati a rispondere agli interrogativi posti da Robbiani. Il Consiglio di Stato è sollecitato a spiegare se il presunto capo mafia, oltre all’attività di tornitore alle Officine delle Ferrovie, svolgesse nel nostro Cantone attività con altri scopi. Robbiani, con la pubblicazione del post sul social network, lancia un'accusa che Enrico Borelli, segretario generale di Unia, liquida con poche parole. “Su uscite di questo tenore io non commento. Sono dichiarazioni su basi non oggettive, che si fondano sul nulla. Noi non sappiamo chi fosse questa persona, se fosse iscritto o non fosse iscritto al sindacato, se si era rivolto ai nostri sportelli. Era stato assunto tramite agenzia interinale. Se non sapevano neppure le istituzioni cantonali preposte ai controlli, come avremmo potuto saperlo noi?”, chiede il sindacalista, che si rifiuta di entrare in polemica con il deputato leghista. “Unia è la più grande organizzazione sindacale. E noi rispondiamo a loro, ai 200mila iscritti in tutta la Svizzera. Lavoratori che, grazie a Unia, hanno potuto migliorare la loro condizione materiale e lavorativa”.
Borelli coglie l’occasione per rispondere ad un’altra accusa leghista: Unia il sindacato dei frontalieri. “In questo Cantone lavorano oltre 60mila frontalieri. Il nostro scopo è di tutelare tutti i lavoratori per migliorare le condizioni di lavoro di tutti. La gente sa cosa abbiamo fatto nella nostra storia, sa delle nostre battaglie di cinque, dieci, cinquanta, cento anni fa. L’accusa è sterile, fine a se stessa”.