Il Partito Comunista chiede al Governo che la deputata venga dichiarata «persona non grata sul nostro territorio»
LUGANO - La parlamentare israeliana Tzipi Livni sarà a Lugano il prossimo 28 maggio su invito dell’Associazione Svizzera-Israele in occasione del cosiddetto “Swiss Israel Day”.
L'ospitata, però, non è gradita al Partito Comunista che, in una nota stampa, ricorda come la ex-ministra Livni sia stata «parte del consiglio di guerra di Tel Aviv durante l’aggressione militare israeliana alla Striscia di Gaza nell’inverno 2008/09».
«In quell’occasione - proseguono i comunisti - furono sganciate 1500 tonnellate di bombe in centri abitati, furono usate armi al fosforo bianco e, secondo l’ONU, circa mille civili rimasero uccisi, fra cui 400 bambini».
Viene pure ricordato come contro la suddetta deputata, in numerosi paesi, siano stati aperti procedimenti giuridici per crimini di guerra, tanto che «Livni ha dovuto rinunciare in passato a viaggiare in Gran Bretagna e in Belgio per evitare il rischio di finire agli arresti».
«Evidentemente - prosegue il Partito Comunista - in Svizzera non si ha questo coraggio».
Da qui l'invito al Consiglio di Stato di dichiarare Tzipi Livni «persona non grata sul nostro territorio». Tramite una interrogazione urgente del proprio deputato Massimiliano Ay, il Partito Comunista chiederà che la Banca dello Stato del Canton Ticino ritiri il proprio sostegno a questo evento, «che rappresenta una grave provocazione nei confronti della comunità palestinese e araba che vive nel nostro Paese, costretta alla fuga spesso proprio dai crimini perpetrati dal governo di cui Livni faceva parte».