Il movimento di via Monte Boglia si dice «sconcertato dalla decisione presa dalla maggioranza PLR-PPD e PS in Consiglio di Stato» e preannuncia battaglia: «Lotteremo perché venga revocata»
LUGANO - «È un vergognoso tradimento da parte della maggioranza PLR-PPD-PS in Consiglio di Stato». Non è tardata ad arrivare la presa di posizione del movimento di via Monte Boglia alla decisione del Governo, presa «contro la volontà dei due ministri leghisti», di cancellare l'obbligo di presentazione del casellario giudiziale per l’ottenimento di un permesso G o B.
«Siamo sconcertati» - La Lega dei Ticinesi si dice «sconcertata» da questa decisione soprattutto perché l'introduzione «poggia su un grande consenso sia popolare (petizione con oltre 12mila firme raccolte) che parlamentare». Il movimento ricorda infatti che la richiesta di introduzione del casellario giudiziale «era sfociata in ben due iniziative cantonali ticinesi, approvate nelle Commissioni delle istituzioni politiche (CIP) di entrambe le Camere federali; tra l’altro su raccomandazione (!) del Consiglio di Stato stesso».
«Provvedimento efficace» - La Lega sottolinea poi che la richiesta del casellario giudiziale si è dimostrata efficace in più di un'occasione: «Ha consentito di rifiutare 64 permessi a cittadini stranieri macchiatisi di gravi reati, e dunque pericolosi». E non solo. «A questi - secondo la Lega - bisogna aggiungere tutti i pregiudicati che, sapendo della richiesta dell’estratto del casellario, hanno rinunciato a postulare l’ottenimento di un permesso per trasferirsi in Ticino: costoro, evidentemente, non figurano in alcuna statistica».
«Volontà tradita» - Secondo la Lega la «scandalosa» decisione odierna presa dalla maggioranza PLR, PPD e PS «tradisce la volontà di cittadini e parlamento», mina «la credibilità del Ticino a livello federale» e infine sacrifica «la sicurezza interna del Ticino sull’altare di illusori accordi fiscali sui frontalieri».
«Polemiche montate ad arte» - La Lega poi attacca i politici della vicina Penisola. «È evidente che l’Italia non ha alcuna intenzione di ratificare i nuovi accordi fiscali sui frontalieri, poiché aumentare le imposte a questi ultimi è controproducente dal profilo elettorale. Le recenti polemiche montate ad arte da politici della vicina Penisola a sostegno dei frontalieri lo dimostrano al di là di ogni dubbio. Ricordiamo, nel caso alla maggioranza PLR-PPD-PS fosse sfuggito, che in Italia si sta dibattendo la nuova legge elettorale in prospettiva di indire le elezioni in ottobre. È pure evidente che nessuna forza politica vorrà giocarsi il prezioso sostegno dei frontalieri ratificando un accordo che prevede un loro aggravio fiscale».
«Nessun passo in avanti» - «Secondariamente - continuano i leghisti - i nuovi accordi non sono nemmeno così interessanti per il Ticino: le maggiori entrate rischiano di essere irrilevanti se non inesistenti, ed in più il nostro Cantone perderebbe la possibilità di bloccare i ristorni dei frontalieri, e con essa il suo più efficace mezzo di pressione nei confronti sia di Berna che di Roma. Altrettanto evidente è che la proditoria e scandalosa decisione odierna della maggioranza governativa non permetterà di compiere alcun passo avanti a proposito della cancellazione del nostro Paese dalle black list italiane illegali, e nemmeno per quanto attiene alla possibilità degli operatori finanziari elvetici di operare oltreconfine». I leghisti sono quindi convinti che la «cancellazione della richiesta del casellario giudiziale non ci farà avanzare di un centimetro nei dossier aperti con l’Italia, mentre danneggia pesantemente la sicurezza interna del nostro Cantone».
«Faremo di tutto perché venga revocata» - La Lega dei Ticinesi annuncia già fin d’ora che «percorrerà tutte le strade possibili – a cominciare da quella parlamentare – affinché l’inaccettabile decisione governativa odierna venga revocata, e la richiesta sistematica del casellario giudiziale ripristinata quanto prima».