Legge sugli aiuti allo studio, l'MpS ne chiede lo stralcio

Il Movimento per il Socialismo sottolinea: «Approvare, nel 2015, questo principio fu un grave errore»
BELLINZONA - Con l’introduzione della Legge sugli aiuti allo studio del 23 febbraio 2015 (LASt) si è introdotto un disposto legale con il quale le borse di studio, per i richiedenti che seguono un master, possono essere convertite in un prestito fino a un massimo di un terzo.
A tal proposito l’MPS ricorda di essere stata «l’unica forza politica a criticare in quella occasione l’approvazione di questa legge, difesa in aula dal direttore del DECS Manuele Bertoli e dal suo compagno di partito Carlo Lepori, relatore commissionale».
«In aula - sottolinea ancora l'MPS in una nota - non fu possibile dibattere visto che la commissione scolastica e l’ufficio presidenziale imposero la procedura scritta. Solo il rappresentante dell’MPS si oppose a questa legge, motivandola proprio per l’introduzione di questa disposizione riguardante la trasformazione in prestito di parte della borsa di studio».
«Approvare, nel 2015, questo principio fu un grave errore - conclude la nota -. Appare dunque logico che il nostro gruppo, contrario allora (in solitaria) oggi né riproponga lo stralcio».




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