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CANTONELa "cura Fogazzaro" fa tremare le scuole private

08.10.19 - 20:04
Dai timori del Liceo Sant’Anna davanti a una nuova legge che vieta gli esami in Italia, al mal di pancia degli storici istituti cattolici. La Commissione si spacca con Morisoli annunciato in trincea
La "cura Fogazzaro" fa tremare le scuole private
Dai timori del Liceo Sant’Anna davanti a una nuova legge che vieta gli esami in Italia, al mal di pancia degli storici istituti cattolici. La Commissione si spacca con Morisoli annunciato in trincea

BELLINZONA - La stretta sulle autorizzazioni all’insegnamento proposta dal Governo dopo il caso dell’Istituto Fogazzaro preoccupa le scuole private. Timori e malumori che ieri hanno bussato alla porta della Commissione Formazione e cultura che si pronuncerà sulle modifiche di alcuni articoli della Legge della scuola. Da un lato il Consiglio di Stato intende limitare l’autorizzazione alle scuole private che preparano ad esami di maturità che si svolgono in Svizzera. Una misura ad hoc per evitare che si ripetano situazioni come quelle dei diplomi di maturità ottenuti dagli studenti del Fogazzaro in un istituto parificato del napoletano. In più, per le stesse scuole, s'aggiunge l’obbligo di presentare, ai fini del via libera, un progetto pedagogico e un piano finanziario.

Preoccupati, ma Bertoli rassicura - L’intento dichiarato è quello di scremare le, come recita il messaggio, «proposte scolastiche poco solide o di scarso valore». Ma le richieste hanno messo in allarme l’intero settore. Dal Collegio Papio, all’Istituto Elvetico, passando per il Liceo Diocesano e altri attori, ieri le principali scuole private ticinesi hanno espresso le loro perplessità davanti ai commissari. Perplessità di due tipi, come spiega a Tio/20Minuti la presidente della Commissione, la deputata Maristella Polli (PLR). Il più preoccupato è l’Istituto Sant’Anna di Lugano, il cui Liceo assieme all’associata Santa Caterina di Locarno prepara gli studenti per superare la maturità linguistica al Liceo statale di Varese. L’avvocato Nicola Fornara, che è l’amministratore delegato del Gruppo Sant’Anna, «si è subito recato - riferisce Polli - dal direttore del Decs  Manuele Bertoli. Nel regolamento si specifica infatti che potrebbero esserci delle eccezioni. Fornara ha ricevuto una rassicurazione verbale da Bertoli che il Sant'Anna dovrebbe ricevere un’autorizzazione indipendentemente dal fatto che gli esami vengano svolti in Italia. Questo però non rassicura sufficientemente l'Istituto».

«Noi radicati da decenni» - Di diverso tenore, invece, il mal di pancia delle scuole private di ispirazione cristiana, come il Papio, l’Elvetico o il Liceo Diocesano. «Loro, proprio perché radicati da decenni nel territorio, ritengono ingiusto che ogni quattro anni debbano dal punto di vista burocratico riproporre richiesta per l’autorizzazione. Per loro significa lavoro supplementare che richiede un investimento». Non da ultimo le stesse scuole storcono il naso davanti alla prospettiva di dover pagare una tassa, «attribuita agli istituti privati a dipendenza del percorso di controllo sulla qualità da 200 a 5’000 franchi. Tali scuole temono che a pagarne le conseguenze saranno gli studenti con rette più care».

Battaglia annunciata - Sul tema la Commissione si è spaccata: «Tutti noi siamo d’accordo che bisogna evitare gli abusi - dice la presidente -. Però questa legge mette tutte le scuole private in una condizione non ideale. Ci saranno perciò due rapporti, uno firmato da Sergio Morisoli (Udc) che rifiuta in toto la modifica di legge, l’altro da Raoul Ghisletta (Ps) che dice sì alla modifica, ma con le raccomandazioni della Commissione sia per le scuole già radicate sia per le eccezioni, annunciate del resto da Bertoli, da inserire nel regolamento. Resta da stabilire chi avrà la maggioranza».

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COMMENTI
 

vulpus 5 anni fa su tio
I soliti pasticci di Bertoli. Ha il dente avvelenato perchè il CdS gli è andato contro con il Fogazzaro. E per vendetta mette in difficoltà gli altri. Ma i suoi funzionari non hanno mai controllato? E strano che dietro al Fogazzaro stà il compagno di merende tale Bernasconi

Maxy70 5 anni fa su tio
A seguito dell’imbroglio (esami prezzolati a Napoli) giustamente c’è la reazione da parte dell’Autorità, a tutela, per una (santa!) volta, di chi ha sostenuto onestamente il suo esame di maturità. Adesso ovviamente, si griderà alla Svizzera razzista, che dà del ladro a tutti gli Italiani. La prossima volta andate a dare gli esami direttamente a Corleone, basta presentarsi con un fucile a canne mozze, non si deve studiare. Mi spiace solo che, come sempre, ci va magari di mezzo anche chi ha sempre lavorato seriamente.

VISIO 5 anni fa su tio
È ora di agire, se uno vuol sostenere gli esami in Italia lo faccia ma frequenti gli studi in Italia !

Meck1970 5 anni fa su tio
Sicuramente anche in Italia ci sono buonissimi licei e di buon livello. Anche meglio di quelli Svizzeri. È chiaro che le scuole private che sono in svizzera devono essere serie e controllate anche se fanno gli esami finali in Italia.

Dioneus 5 anni fa su tio
Delle verifiche riguardo alla qualità degli istituti privati sono per me le benvenute. E aggiungo: era ora.

MrBlack 5 anni fa su tio
Perché eccezioni per il Sant’Anna? Scuola frequentata spesso da finti studenti/studentesse per giustificare il permesso di soggiorno di comodo. O le regole valgono per tutti o non valgono per nessuno. Gli esami di lingua li facciano in Svizzera o trasferiscano la scuola a Varese. Punto

Libero pensatore 5 anni fa su tio
Burocrazia burocrazia e burocrazia! Alla fine il liceo prepara all’università, oppure ad altri percorsi scolastici. Se le proposte e il livello dei licei privati non è all’altezza, gli studenti avranno problemi nelle scuole che stanno frequentare dopo. Non vedo pertanto il motivo per essere così puntigliosi. E lo dico pur avendo frequentato il liceo cantonale e non apprezzando più di tanto i licei privati dove, Papio escluso, ho l’impressione che gli studenti paghino per avere la maturità facile. Spesso ho visto gente fallire al liceo cantonale e ottenere poi la maturità facilmente altrove. Ma poi, come detto, i nodi vengono al pettine. Siamo nel mondo dove tutto deve essere certificato. Sembra contare più la carta che le qualità.

Wunder-Baum 5 anni fa su tio
Dico solo una cosa, non iniziamo a far casini anche in questo ambito e rispettiamo gli istituti “seri” radicati. Ve lo dico solo per esperienza personale.

Pepperos 5 anni fa su tio
Risposta a Wunder-Baum
Concordo
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