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CANTONE / SVIZZERA«Bloccare i confini sarebbe una misura sproporzionata»

25.02.20 - 18:42
Alain Berset e i ministri della Salute dei Paesi che confinano con l'Italia concordano: «Sbagliato chiudere le dogane»
Keystone
Alain Berset, a sinistra, Roberto Speranza (Italia), al centro, e Jens Spahn (Germania), a destra
Alain Berset, a sinistra, Roberto Speranza (Italia), al centro, e Jens Spahn (Germania), a destra
Fonte ats
«Bloccare i confini sarebbe una misura sproporzionata»
Alain Berset e i ministri della Salute dei Paesi che confinano con l'Italia concordano: «Sbagliato chiudere le dogane»

ROMA - Il consigliere federale Alain Berset e gli altri ministri della Salute dei paesi confinanti con l'Italia hanno convenuto che chiudere i confini con il Paese - particolarmente toccato dal coronavirus - sarebbe «una misura esagerata». Lo ha detto il ministro della Salute italiano Roberto Speranza al termine del vertice in cui hanno partecipato numerosi ministri.

Oltre a Berset, presenti all'incontro anche il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides e i ministri della Salute di Austria, Francia, Slovenia, Croazia e Germania. «Bloccare i confini sarebbe una misura sproporzionata e sbagliata», ha aggiunto Speranza.

«Dai Paesi confinanti fiducia sulle nostre misure», ha detto Speranza, precisando che gli italiani potranno continuare a viaggiare, raggiungendo anche il Ticino e la Svizzera. «I grandi eventi internazionali non saranno cancellati a priori ma saranno valutate caso per caso le misure appropriate da prendere».

Una dichiarazione in sei punti - Una dichiarazione congiunta in sei punti che illustra una posizione comune per fronteggiare l'emergenza coronavirus. È quella adottata oggi dal consigliere federale Alain Berset a Roma insieme ai ministri della Salute di Italia, Austria, Croazia, Germania, Francia, Slovenia e San Marino.

Questi i sei punti:

    • tenere aperti i confini, chiuderli sarebbe sproporzionato e inutile al momento;
    • condividere e standardizzare le informazioni per i viaggiatori che rientrano dalle aree a rischio o che viaggiano verso di esse;
    • divisione delle informazioni mediche ed epidemiologiche;
    • standardizzare le informazioni per i professionisti e il pubblico, incluse possibili informazioni comuni ai confini;
    • conference call internazionali regolari;
    • nessuna cancellazione a priori di grandi eventi.

 
 

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