Interpellanza dell’MPS al Consiglio di Stato per capire come sono attualmente le condizioni di lavoro negli ospedali
BELLINZONA - Il personale ospedaliero è impegnato da settimane in un lavoro massacrante a tutela della salute e della vita delle persone. Lavoro per cui tutta la popolazione è grata e inventa svariati modi per far sentire la sua vicinanza.
Dal canto suo il Consiglio federale lo scorso 21 marzo ha decretato la sospensione della validità della Legge sul lavoro negli ospedali svizzeri. Più esattamente ha stabilito che «nei reparti ospedalieri confrontati a un massiccio aumento del lavoro a causa del numero di casi di malattia dovuti al Covid-19, le disposizioni della legge sul lavoro relative alla durata del lavoro e del riposo sono sospese per tutto il periodo durante il quale la situazione straordinaria lo esige». Una decisione che l’MPS giudica «con atteggiamento autoritario e opportunistico», considerato che «i datori di lavoro rimangono responsabili della tutela della salute dei loro lavoratori e devono, in particolare, garantire loro periodi di riposo sufficienti».
Il sindacato VPOD nazionale ha lanciato una petizione, non sostenuta dalla sezione ticinese. «Preservare la salute del personale ospedaliero significa preservare le nostre possibilità di essere curati nelle migliori condizioni possibili - scrive il sindacato -. È una questione di rispetto».
Il Movimento si rivolge pertanto al Governo ticinese con un’interpellanza per capire se «condivide la posizione del VPOD nazionale di chiedere al Consiglio Federale di rimettere in vigore, per il personale ospedaliero, le disposizioni della legge sul lavoro senza eccezioni.
L’MPS vuole inoltre sapere qual è realmente la situazione del personale ospedaliero in termini d’orari di lavoro, a quanto ammonta l’orario di lavoro giornaliero e per quanti giorni settimanali. Ma anche come garantiscono l’EOC e gli altri ospedali privati dei sufficienti periodi di riposo e se l’ispettorato del lavoro abbia svolto dei controlli dall’inizio della pandemia. «Al momento della conclusione della pandemia - conclude infine - l’EOC e gli altri ospedali privati come pensano di organizzarsi per “smaltire” tutti gli interventi non urgenti sospesi?».