Il partito ecologista ha presentato quattro mozioni e un'interrogazione al Consiglio di Stato
Sostegno all'economia locale, indennizzi ai cittadini, stimoli all'economia "green". Ecco le proposte del partito
BELLINZONA - Maggiore sostegno all'economia locale e ai consumatori, sostegno morale alla popolazione toccata dalla crisi, e investimenti pubblici verso la sostenibilità ambientale. Sono le proposte del "pacchetto green" che i Verdi del Ticino presentano al Consiglio di Stato per la Fase 2 della crisi Covid-19.
Il partito, si legge in una nota odierna, auspica che «la ripartenza sia basata sua una società sostenibile» e propone un piano d'azione basato su alcuni atti parlamentari. In un'interrogazione rivolta al governo, i deputati ecologisti chiedono «come il CdS intende supportare la popolazione, specialmente alcune delle fasce a rischio, nella gestione del carico emotivo» generato dalla crisi.
Attraverso una mozione i Verdi chiedono anche l'introduzione di una indennità Covid-19 «a tutti i ticinesi durante i prossimi sei mesi». Con un'altra mozione, il partito propone una sorta di "amnistia" per le persone che risiedono in Ticino «senza un qualsiasi permesso di soggiorno valido» e si mantengono con il lavoro nero.
Una terza mozione chiede al CdS di «orientare i mezzi di stimolo alla ripartenza dell’economia prevalentemente verso progetti e iniziative volti a migliorare la qualità dell’ambiente». Una quarta mozione chiede al Cantone di farsi parte attiva nel «sostenere la vendita e l’acquisto dei prodotti locali, tramite ad esempio la riapertura dei mercati e adeguate campagne di sensibilizzazione».