Lo chiedono i deputati Fonio e Bignasca, alla luce dei dati sulla presenza mafiosa in Svizzera e non solo
BELLINZONA - I granconsiglieri Giorgio Fonio (PPD) e Boris Bignasca (Lega dei Ticinesi) hanno inoltrato un'interrogazione al Consiglio di Stato, nella quale si chiedono se non sia il caso di «intervenire nei confronti del Ministero Pubblico della Confederazione per richiedere maggiori risorse decentralizzate e un rafforzamento del coordinamento delle inchieste con un focus mirato sulla criminalità internazionale organizzata».
In Svizzera sarebbero attive almeno 20 cellule mafiose e circa 400 persone sarebbero coinvolte, secondo i dati forniti negli scorsi giorni dalla Polizia federale. «Il tema della presenza della criminalità organizzata nel nostro Paese e in particolare in Canton Ticino ci preoccupa». Ticino che è tra i Cantoni più toccati dal problema insieme a Vallese e Grigioni, ma non sono risparmiati nemmeno città e agglomerati urbani.
Com'è noto, negli scorsi giorni si è svolta una grossa operazione internazionale, con la collaborazione delle autorità ticinesi. «Riteniamo urgente ritornare su un punto già sollevato nell’interrogazione nr. 114.17 del 30 maggio 2017» scrivono Fonio e Bignasca, ovvero se non «si riteneva necessario decentralizzare il Ministero Pubblico della Confederazione a livello regionale per le inchieste relative alla lotta alla mafia».
Il Consiglio di Stato aveva risposto che una decentralizzazione non era ritenuta necessaria, ricordando l’ottima collaborazione tra il Ministero Pubblico della Confederazione, la Fedpol e il nostro Cantone. «Da parte nostra» concludono i due deputati «riteniamo che sia il Ministero Pubblico del Canton Ticino che la nostra Polizia Cantonale, svolgano un ottimo lavoro ma siamo altresì convinti che, vista la situazione e viste le innumerevoli denunce pubbliche relative a come si debba combattere la criminalità organizzata, una decentralizzazione sia necessaria».