Il Consiglio federale ha risposto a un'interpellanza di Marco Romano sulla rete dei trasporti a lunga distanza.
Il consigliere nazionale, ammettendo che in passata la situazione era molto diversa, non molla però la presa. «In Ticino ci sono oramai quattro poli urbani importanti: Lugano, Bellinzona, Mendrisio/Chiasso e Locarno».
BELLINZONA / BERNA - Berna non ha dimenticato il Mendrisiotto. Se proprio è stato il Ticino a farlo. È questa la sintesi della risposta data dal Consiglio federale a un'interpellanza inoltrata dal Consigliere nazionale Marco Romano in merito al trasporto ferroviario a lunga percorrenza. «Il Cantone Ticino, fanno sapere da Berna, non ha presentato domanda d'integrazione del Mendrisiotto» nell'ambito della programmazione della fase di ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria 2035.
«Quell'accordo tra FFS e Cantone del 2009» - Romano, nel suo testo, spiegava come Mendrisio e Chiasso fossero state escluse dal nuovo progetto orario, sottolineando, ironicamente, che «il Ticino (e la Svizzera) non finissero a Lugano». Oggi però il Consiglio federale fa sapere che «la mancata integrazione» delle due stazioni momò nella rete dei collegamenti a lunga percorrenza «risale a un accordo tra le FFS e il Cantone del 2009». Insomma Berna non ne può molto.
«Centri minori» - Circa l'assenza del Mendrisiotto dalla rete delle città svizzere collegate con treni a lunga percorrenza (IC), il Consiglio federale precisa che essa «assicura in primo il collegamento tra i centri metropolitani, i centri urbani di grandi e medie dimensioni e gli agglomerati densamente abitati». Mentre, stando al Progetto territoriale Svizzera, Chiasso e Mendrisio sono considerati «centri minori». «Finché questo progetto non verrà modificato - conclude il Governo federale - non si potrà cambiare la guida "Principi e criteri per il traffico a lunga distanza».
Cosa succede con il nuovo orario? - Per quanto attiene alle fermate dei treni Intercity (IC) a Mendrisio e Chiasso la mattina presto e la sera, anche col nuovo orario potranno essere effettuati degli stop, purché non risultino in conflitto con dei treni merci.
«Un aspetto che molti preferiscono nascondere» - Marco Romano - contattato da Ats-Keystone - ha ammesso che la mancata integrazione del Mendrisiotto nella rete internazionale ferroviaria a lunga percorrenza è dovuta purtroppo alla mancata richiesta del Cantone: «Questo è un aspetto che molti preferiscono sottacere». Tuttavia secondo il consigliere nazionale è inutile piangere sul latte versato rivangando «gli errori del passato» commessi tra l'altro quando la situazione territoriale era molto diversa. «Adesso è importante - sottolinea Romano - che le forze si compattino e che il Cantone si attivi presso l'Ufficio federale dei trasporti per cambiare le cose». Prendersela con le Ferrovie federali svizzere è inutile, «è il bersaglio sbagliato», perché l'ex regia federale non fa che implementare ciò che la politica le chiede.
«Situazione profondamente diversa» - Bisogna anche dire che molte cose sono cambiate negli ultimi vent'anni. Il Mendrisiotto è diventato un polo urbano a sé stante, non più sottoposto a Lugano, collegato alla rete internazionale grazie alla linea verso Varese/Malpensa. Per Romano è quindi «illogico» che la regione a sud del Ceresio venga esclusa dalla rete ferrovia d'importanza nazionale e rimanga integrata in quella «solo" regionale». «In Ticino ci sono oramai quattro poli urbani importanti: Lugano, Bellinzona, Mendrisio/Chiasso e Locarno».