La Lega attacca frontalmente il Consigliere federale dopo l'ennesimo rincaro dei premi delle casse malati in Ticino.
Ma quello leghista non è l'unica reazione preoccupata sul fronte ticinese. ACSI: «Si intervenga sui costi». Il PLR: «Ticino ancora da record, ma il DSS non diceva il contrario?».
BELLINZONA - Arrivano brutte notizie per il Ticino da Berna sul fronte delle casse malati. Il nostro cantone, come annunciato da Alain Berset in conferenza stampa, fa (nuovamente) registrare il rincaro dei premi più alto della Svizzera. In media, infatti, ci sarà una crescita dell'1.9% per gli over-26, del 2.9% per i giovani adulti e dello 0.9% per i minorenni.
ACSI «preoccupata» - Insomma neppure la pandemia ha fermato un incremento che pesa sempre più sui portafogli dei ticinesi. Il nuovo aumento ha provocato, e non poteva essere altrimenti, diverse reazioni. L'ACSI, Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana, è «preoccupata» per l'ennesimo balzo dei costi della salute precisando la «necessità d'intervenire sia attraverso una riduzione delle tariffe che sul fronte della quantità di prestazioni».
Lega furente con Berset - Molto più dura, invece, la reazione della Lega dei Ticinesi, che attacca frontalmente il Consigliere federale Alain Berset. «Questo nuovo aumento è scandaloso e assolutamente inaccettabile. È inaudito che Berset si renda complice di un simile gioco», sottolinea il Movimento di via Monte Boglia, ricordando che «le riserve degli assicuratori malattia superano i 10 miliardi di franchi». La Lega, precisando che le casse malati durante la pandemia «hanno risparmiato» visto che la «medicina non-covid ha viaggiato a ritmi ridotti», invita il Consiglio di Stato ad alzare la voce e andare a battere i pugni sui tavoli di Berna.
Il PLR contro De Rosa - Se la Lega punta il dito contro Alain Berset, nel mirino del PLR finisce invece il direttore del DSS Raffaele De Rosa e le sue dichiarazioni. «Soltanto ieri ha affermato di non accettare aumenti di cassa malati per il 2021 - oggi da Berna è arrivata la conferma di un incremento dei premi per il Ticino». Un «record» che il partito ritiene «testimone di una situazione sempre più pesante e incomprensibile per i cittadini», a cui il PLR esige si contrappongano «contromisure concrete e strutturali», per arrivare a un Ospedale cantonale universitario di riferimento. «Qualità delle cure e costi corretti, ossia criteri di qualità e quantità devono condurre il Cantone verso un nuovo modello di sanità affinché questa continua crescita dei costi sia rapidamente corretta».
Il Partito Comunista invoca la cassa malati unica - Una crescita dei premi che «sta diventando ormai sempre più insostenibile» - secondo il Partito Comunista - perché « se da una parte le casse malati continuano a speculare sulla salute pubblica accumulando riserve, dall'altro il potere d'acquisto della popolazione si presenta da tempo fermo al palo». Fra le varie misure proposte: «una moratoria immediata sull'aumento dei premi di cassa malati, una drastica riduzione delle riserve accumulate, un controllo dei costi dei farmaci e un incremento dei sussidi». La soluzione - «per affrontare il problema alla radice» - ribadisce il Partito c'è quella cassa malati unica (in base al reddito) che era stata bocciata alle urne, affinché « il sistema sanitario venga finalmente sottratto dalle logiche privatistiche e di mercato che attualmente lo pervadono».
«L’UDC non si lamenta ma passa ai fatti» - Mentre si registrano una marea di reazioni negative, lamenti, e preoccupazioni, «il Gruppo UDC passa ai fatti, e chiede che in ottobre il Gran Consiglio voti sul raddoppio della deducibilità fiscale dei premi di cassa malati». Lo indica il gruppo in un comunicato stampa. Durante la seduta odierna del Gran Consiglio, il deputato Paolo Pamini, a nome dell'UDC, ha chiesto di votare nella prossima seduta sull'iniziativa che chiede il raddoppio delle soglie di deducibilità fiscale dei premi di cassa malati. «Per i contribuenti single, si propone di passare da 5'200 a 10'000 franchi annui. Per i coniugi e famiglie si propone di passare dagli attuali 10'500 a 20'000 franchi, più 3'000 franchi per ogni persona a carico (per es. i bambini)» viene spiegato nella nota. Il voto in aula di ottobre è formalmente obbligatorio, e in tal modo, spiega il gruppo UDC «il ceto medio sotto pressione dell'aumento dei premi potrà essere degnamente protetto, se la maggioranza delle deputate e dei deputati lo vorranno».