Con un’interpellanza Matteo Pronzini chiede «completa chiarezza» su una nomina a “giudice straordinario” nel 2018
La scelta cadde allora su Manuela Frequin Taminelli, oggi candidata a giudice del Tribunale d’appello
BELLINZONA - È probabilmente la trattanda più calda della prossima seduta di Gran Consiglio. Il 19 ottobre il Parlamento eleggerà infatti un giudice del Tribunale di appello. In pole position c’è la giudice supplente Manuela Frequin Taminelli. È il nome suggerito dalla maggioranza della Commissione Giustizia e Diritti. Ma è anche il nome che due anni fa il presidente del Tribunale penale cantonale (TPC) Mauro Ermani propose al Consiglio di Stato per la designazione di un giudice straordinario e temporaneo. «Una mossa talmente azzardata che il Gran Consiglio - scrive oggi il deputato Matteo Pronzini - dovette, obtorto collo, approvare la richiesta dell’MPS di attivare l’alta vigilanza».
«Una nomina illegale» - L’interpellanza di Pronzini torna a soffiare sulle polemiche che stanno investendo oggi la magistratura. «Dopo il Consiglio di stato siamo arrivati alla nomina dei giudici del Tribunale penale cantonale da parte di Mauro Ermani?» si chiede il deputato. Che, nell’atto parlamentare, richiama la memoria sui fatti di due anni fa: «Come si ricorderà il Consiglio di Stato, in dispregio della separazione dei poteri, pensò bene di nominare, illegalmente, l’avvocato Manuela Frequin Taminelli quale giudice supplente del Tribunale penale cantonale». Pronzini cita le spiegazioni date allora da Norman Gobbi per la nomina da parte del Governo: «Come da proposta e secondo le motivazioni del presidente del Tribunale penale (il giudice Mauro Ermani, ndr)» disse il direttore delle Istituzioni in risposta ad un’altra interpellanza dell’MPS.
«Lo stratagemma del giudice» - La nomina di allora, sostiene oggi Pronzini, altro non era che «uno stratagemma messo in atto dal burattinaio Ermani...», «eravamo stati facili profeti nel prevedere che l’avvocato Frequin Taminelli si sarebbe ora candidata visto che era stata messa, illegalmente in pole position». Perché, conclude il deputato, il Consiglio di Stato nel 2018 «non ha ritenuto necessario ampliare la rosa dei possibili candidati alla carica (illegale) di giudici straordinario? Alla luce degli ultimi avvenimenti ha forse peccato di ingenuità a fidarsi ciecamente e acriticamente del presidente del TPC?». Da qui, secondo l’MPS, la necessità di fare completa chiarezza prima dell’ulteriore designazione.