Lo sostengono i giovani UDC, che hanno lanciato in tal senso la campagna "Scuole Libere"
L'obiettivo del gruppo è promuovere la neutralità dell'insegnamento nelle aule ticinesi
BELLINZONA - I giovani UDC hanno lanciato oggi la campagna "Scuole Libere", per mettere pressione al Dipartimento di educazione, cultura, e sport (DECS) sulla questione della neutralità nelle scuole ticinesi.
Infatti, secondo la sezione giovanile dei democentristi, nelle scuole ticinesi, invece di far sviluppare agli allievi un senso critico e di responsabiltà, «si impone una visione socialista del mondo e delle cose».
Diego Baratti, Presidente dei Giovani UDC, disprezza il fatto che «i docenti, consapevoli del loro ruolo di mentori, ne approfittino per fare propaganda di sinistra, senza fornire un quadro completo e neutrale della situazione». Baratti ha poi spiegato che la campagna che stanno svolgendo è fondamentale, in quanto «la neutralità dell'insegnamento dev'essere garantita».
I giovani UDC si dicono a conoscenza di diversi episodi di questo genere, con docenti che eseguivano «raccolte firme per iniziative popolari rosso-verdi», o che, ad esempio, «hanno intimato gli studenti a votare No all'iniziativa per la limitazione». Infine, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la polemica attorno all'agenda scolastica.
Gli allievi, sempre secondo i giovani UDC, hanno inoltre paura a parlare, perché temono ripercussioni dal punto di vista del rendimento scolastico. Da qui la nascita del portale Scuole Libere, realizzato dal gruppo per permettere agli studenti di inviare, anonimamente, le proprie segnalazioni di situazioni propagandistiche nelle classi ticinesi.
A fine anno, tutto il materiale raccolto verrà inviato al Direttore del DECS Manuele Bertoli, che «dovrà quindi intervenire per forza, garantendo la neutralità dell'insegnamento nelle nostre scuole», concludono i giovani UDC.