La Magistratura ticinese secondo l'MPS che ha presentato oggi un'Interrogazione al Consiglio di Stato
BELLINZONA - «Poca chiarezza, poca trasparenza, un bel casino», così l'MPS riassume la situazione all'interno della Magistratura ticinese: «prima il caso Gobbi e poi il messaggino mandato dal giudice Ermani al Procuratore Generale», di cui si è data notizia proprio sulle pagine di tio.ch.
Da qui la volontà «di sollevare alcune perplessità in merito alla nomina degli avvocati di picchetto» con un'interrogazione presentata al Consiglio di Stato e che comprende 12 punti chiave.
Fra questi, in causa «la base legale su cui si fondava la delega di competenza affidata al PG Noseda e ai suoi collaboratori per la stesura del regolamento».
Così come diverse questioni riguardante l'Ordine: «Perché tutti i difensori d’ufficio, secondo tale regolamento, devono fare parte dell'OATI?», chiede l'MPS invocando anche lo spettro del «conflitto d'interessi».
L'interrogazione conclude sollevando questioni riguardo al principio di trasparenza: «In che modo il Ministero pubblico garantisce e controlla l’indipendenza nel processo di designazione dell’avvocato d’ufficio? Qualora questo non fosse un compito del Ministero pubblico, chi in Ticino è incaricato di controllare?».