Il Governo risponde a un'interrogazione di Massimiliano Robbiani.
Le uscite, viene assicurato, vengono gestite «nel pieno rispetto dei piani di protezione delle situazioni e dei luoghi»
«Le gite scolastiche non sono state finora causa di contagio». Così il Governo di fronte a un'interrogazione del deputato Massimiliano Robbiani che chiedeva appunto lumi sulle uscite scolastiche di alcune classi.
«Il Consiglio di Stato - si legge nella risposta - l'8 ottobre ha preso delle decisioni restrittive inerenti soprattutto ai luoghi dove le persone si incontrano casualmente, non avendo contatti diretti tra loro (discoteche, club, negozi, luoghi aperti al pubblico ecc). Sono questi contatti a suscitare maggiori preoccupazioni, perché il tracciamento dei contatti in queste circostanze o coinvolge molte persone, o diventa impossibile».
Il Governo sottolinea pure come vengono gestite le uscite degli studenti, e cioé «nel pieno rispetto dei piani di protezione delle situazioni e dei luoghi (trasporti pubblici, ristoranti ed eventuali luoghi di pernottamento)».
Ogni istituto, poi, «decide autonomamente quali gite e uscite organizzare e in che modo». «Queste occasioni didattiche - si conclude nella risposta - non sono proibite, ma sono i singoli istituti a valutare l'opportunità della loro conferma, rispettivamente le modalità con le quali esse si tengono. Al momento attuale non è ritenuto necessario decretare una proibizione generale, ma la misura potrà essere rivalutata qualora ragioni di opportunità e proporzionalità la rendessero utile».