Niente spesa oltre confine se la Lombardia diventa "zona rossa". Le spiegazioni del senatore varesino Alessandro Alfieri
VARESE - Rispetto alla scorsa primavera non cambierà nulla. Parola del senatore varesino Alessandro Alfieri, che ai microfoni di Radio Ticino ha commentato il nuovo DPCM firmato dal premier Giuseppe Conte (valido da venerdì fino al 3 dicembre) e gli effetti che avrà per le dinamiche a cavallo del confine. La frontiere rimarranno aperte per chi si sposta per motivi di lavoro, studio o di carattere sanitario, mentre non sarà così per gli acquisti. «Così come in Italia è vietato spostarsi da un comune all'altro, la stessa cosa vale per chi si sposta attraverso il confine».
Il decreto prevede la suddivisione dell'Italia in tre aree: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (più sicure). «Il primo passo sarà appunto capire se la Lombardia, o parte di essa, sarà classificata come zona rossa o zona arancione. Il Ministero della salute coinvolgerà la Regione nelle discussioni e fra stasera e domani mattina verrà presa una decisione», spiega il senatore.
Se si opterà per la zona arancione, ci potrebbe essere dunque un po' più di flessibilità. «Ma per rispondere a tutte le domande, anche quelle più delicate, è meglio attendere la decisione definitiva», conclude Alfieri.
L'entrata in vigore del nuovo Dpcm era stata inizialmente annunciata per giovedì 5 novembre, ma nella serata di mercoledì è stata rimandata a venerdì 6 novembre.