Covid e cantieri: «Non è il caso di fermarli?»

Lo chiede l'MPS in un'interpellanza al Consiglio di Stato per «stroncare la diffusione del contagio»
BELLINZONA - La (scarsa) applicazione delle misure di protezione contro il Covid-19 all'interno dei cantieri - portata alla luce oggi da Unia - preoccupa il Movimento per il socialismo, che in un'interpellanza invita il Governo ticinese a riflettere sull'attività nel corso della stagione invernale.
In particolare, all'Esecutivo viene chiesto se non ritenga opportuna «una misura di arresto delle attività» sui cantieri, in modo da «stroncare, almeno sui posti di lavoro, la diffusione del contagio». Tenendo inoltre conto del fatto che «molti casi sono esportati e importati», a causa della forte presenza di frontalieri impiegati nel settore.
Successivamente a questo, i deputati Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori chiedono pure di «organizzare una futura ripresa dell’attività che permetta di effettuare controlli sistematici sulle misure di protezione e di distanziamento, nonché sulla tracciabilità».




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