La Commissione Giustizia e diritti ha proposto al Parlamento 27 nomi ritenuti idonei alla carica di procuratore pubblico
Tra di essi figurano diciannove uscenti e altri otto candidati. Ora la palla passa al Gran Consiglio.
BELLINZONA - Anche i cinque procuratori pubblici che avevano ricevuto un «preavviso negativo» dal Consiglio della magistratura fanno parte della lista dei ventisette candidati concernente il concorso per l'elezione di venti Procuratori pubblici, per il periodo che va dal primo gennaio 2021 al 31 dicembre 2030. Il rapporto, firmato questa mattina da undici commissari su diciassette della Commissione giustizia e diritti, ha infatti dato luce verde ai 19 pp uscenti - Andrea Minesso aveva infatti già informato che non si sarebbe ricandidato - e a otto altri candidati.
«Per quanto riguarda i cinque procuratori pubblici preavvisati negativamente - si legge nel rapporto - alla luce della documentazione ricevuta e degli approfondimenti eseguiti, non avendo riscontrato elementi sufficientemente solidi a sostegno di una non rielezione, vista in particolare l’assenza di precedenti avvertimenti formali o sanzioni disciplinari, ritenuto altresì che i dati statistici forniti non appaiono particolarmente dirimenti, nel pieno rispetto delle Autorità coinvolte e dei Magistrati interessati, la Commissione ritiene proponibile anche per tutti loro il rinnovo della carica».
La Commissione ha pure consigliato di riconfermare alla carica di Procuratore Generale Andrea Pagani.
Ora toccherà al Gran Consiglio, che si ritroverà a metà dicembre, decidere la composizione della Procura ticinese per il prossimo decennio.
Proprio al Gran Consiglio la Commissione giustizia e diritti ha inoltre indirizzato una proposta di risoluzione. «Affidateci l'incarico di approfondire le problematiche di natura organizzativa e procedurale emerse nell'ambito della procedura di rinnovo delle cariche in seno al Ministero pubblico, allo scopo di valutare eventuali necessità di intervento a livello organizzativo e normativo». Lo scopo - con la collaborazione di esperti indipendenti - sarebbe anche formulare «concrete proposte di miglioramento, sia sul piano organizzativo sia normativo».
Per la Commissione, infatti, «si è riscontrata l'assenza di un disciplinamento sufficientemente preciso dei meccanismi di monitoraggio dell'attività del Ministero pubblico e delle procedure di valutazione dell'operato dei Magistrati, sia dal profilo quantitativo sia qualitativo» e «appare sempre più necessaria una riorganizzazione del Ministero pubblico, in particolare con una ridefinizione delle competenze della sua Direzione (Procuratore generale e sostituti Procuratori generali)».