Henrik Bang e cofirmatari hanno presentato un'interpellanza al Governo sulle disfunzioni del tracciamento dei contatti.
Fra le varie richieste, quella di visionare (qualora esistesse) una statistica sulla tempistica dei tracciamenti.
BELLINZONA - Il funzionamento, o meglio il disfunzionamento, del contact tracing continua a essere un tema d'attualità anche per la politica ticinese. Il deputato socialista Henrik Bang e altri quattro cofirmatari - Anna Biscossa, Nicola Corti, Carlo Lepori, Daniela Pugno - hanno deciso di presentare un'interpellanza al Consiglio di Stato dopo aver nuovamente constatato in questi giorni casi di ingiustificati ritardi (fino a 8 giorni) nelle notifiche.
«Se per la prima ondata la situazione di caos e disorganizzazione era comprensibile - sottolineano gli interpellanti - per questa seconda ondata abbiamo chiari segnali che il tracciamento ha iniziato ad avere delle falle appena i casi sono aumentati».
Già nella discussione generale sul covid (seduta di Gran Consiglio dello scorso 23 novembre) la questione era stata sollevata da Bang, indicando una preparazione approssimativa alla seconda ondata. Allora gli fu risposto che effettivamente il servizio vacillava a metà ottobre, ma che ora con il potenziamento a 50 operatori (a metà ottobre erano solo 15) e con un servizio che andava dalle 7 alle 22 la questione era risolta. Veniva inoltre riferito dell’imminente implementazione di una nuova piattaforma informatica.
Ma la situazione attuale evidentemente non soddisfa il granconsigliere, che ha quindi deciso di sottoporre le seguenti domande al Governo.