Il messaggio approda in Parlamento.
«Ora - sottolinea il PS - potrà essere approvato e portare così una boccata di ossigeno agli indipendenti in difficoltà a causa del coronavirus»
BELLINZONA - Una mozione per la creazione di un fondo sociale cantonale che andasse in aiuto alle persone in difficoltà economiche a causa dell’emergenza coronavirus. È quanto presentato lo scorso aprile dal Capogruppo PS Ivo Durisch. Il fondo avrebbe dovuto poter erogare prestiti e/o contributi a fondo perso secondo le necessità, per pagare affitto, cassa malati (la parte non sussidiata), fatture mediche o sanitarie e acquistare beni di prima necessità. Il finanziamento, secondo la proposta di Ivo Durisch, avrebbe dovuto essere garantito da Cantone e Comuni con un riparto del 75%, rispettivamente del 25% degli oneri.
Il Consiglio di Stato ha concretizzato questa e altre proposte in un messaggio datato il 7 ottobre. Il messaggio prevede la creazione di un sostegno denominato “prestazione ponte COVID a favore delle persone che attraversano un periodo di difficoltà economica a causa della pandemia di Coronavirus, con particolare attenzione ai lavoratori indipendenti”. La prestazione contempla un aiuto finanziario straordinario limitato nel tempo e una consulenza sociale individuale per valutare la possibilità di accedere alla rete degli aiuti presente sul territorio e a prestazioni sociali ordinarie.
«Purtroppo - sottolinea il PS in una nota odierna - a causa delle inspiegabili lungaggini dei partiti borghesi il messaggio è stato chiuso fino ad oggi in un cassetto della Commissione gestione e finanze mettendo così inutilmente in difficoltà un gran numero di cittadine e di cittadini».
Oggi, però, è arrivata la firma risolutiva del rapporto e il messaggio potrà essere trattato in Gran Consiglio. Vista la «necessità urgente di interventi statali per scongiurare un’emergenza sociale», il PS chiede ora che anche le altre misure presentate nel proprio pacchetto sociale, insieme a tutte le altre riguardanti le misure a corto-medio termine relative alle conseguenze del coronavirus, ancora pendenti vengano trattate celermente.