L'Mps punta nuovamente il dito contro i vertici della struttura, dove nella prima ondata sono morti oltre 20 ospiti.
SEMENTINA - Non c'è pace per la Casa anziani di Sementina che è nuovamente finita nel mirino di un'interpellanza dell'Mps. Nel testo del nuovo atto, le Consigliere comunali Monica Soldini e Angelica Lepori chiedono lumi al Municipio - proprietario della struttura - su eventuali «pagamenti di straordinari dorati» ricevuti dal direttore Silvano Morisoli e dalla responsabile sanitaria Elena Mosconi durante la prima ondata pandemica.
Nell'interpellanza le due consigliere comunali hanno dapprima ricordato come la direzione amministrativa e sanitaria della casa anziani di Sementina si sia trovata «impreparata e, soprattutto, negligente» durante quei terribili mesi nei quali si registrarono oltre venti decessi su sessanta residenti. Una sovramortalità per la quale è stata avviata un'inchiesta penale e su cui anche il medico cantonale di recente ha espresso i propri dubbi in un rapporto trapelato negli scorsi giorni.
Il Municipio intanto continua a rivendicare la «responsabilità politica» di quanto successo a Sementina. «Ha sostenuto in tutti i modi e con determinazione il direttore Morisoli e la responsabile sanitaria Mosconi, spingendosi, addirittura, fino al punto di mettere a carico della città le loro spese giuridiche per l’inchiesta penale nei loro confronti». Ma secondo l'Mps, il sostegno sarebbe pure andato oltre. «Morisoli e Mosconi avrebbero avuto la faccia tosta di farsi pagare dalle casse comunali, oltre 25'000 franchi per ore straordinarie, effettuate proprio durante la prima ondata della pandemia della scorsa primavera», attaccano Soldini e Lepori chiedendo le cifre esatte dei versamenti, chi li ha autorizzati e se la stessa cosa non si sia ripetuta nella seconda ondata.