Una mozione presentata da 20 deputati chiede di raggruppare le attività formative a carattere tecnologico.
Oltre ai vantaggi legati alle varie sinergie che potrebbero nascere, verrebbero liberati gli spazi dell'attuale sede di via Tatti, che potrebbero ospitare parte dell'amministrazione cantonale.
BELLINZONA - A Bellinzona le riflessioni sui futuri contenuti del comparto Officine sono in corso da tempo. Più di recente è arrivata la proposta di Matteo Mozzini, vicedirettore del Centro professionale tecnico (CPT) comprendente la Scuola d’arti e mestieri (SAM), la Scuola professionale artigianale e industriale (SPAI) e la Scuola specializzata superiore di tecnica (SSST), di spostare nel nuovo quartiere Officine l’istituto attualmente situato nel comparto di via Tatti.
Nel nuovo quartiere Officine - ricordiamo - è prevista la sede ticinese dello Swiss Innovation Park e del Tecnopolo Ticino, un luogo privilegiato in cui far collaborare tra loro aziende, ricerca privata e pubblica e formazione. Non sorprende quindi che anche la SUPSI abbia da tempo manifestato il proprio interesse per il progetto, vista la sua specificità formativa e di ricerca in ambito tecnologico, e considerata pure la carenza di spazi nel nuovo Campus di Viganello che impone la ricerca di nuovi luoghi in cui sviluppare la propria attività.
Una simile prospettiva offre infatti l’opportunità di creare, accanto al parco dell’innovazione, un autentico polo formativo in ambito tecnologico, integrando nel progetto anche un caposaldo storico della formazione tecnica del nostro Cantone: la Scuola d’arti e mestieri di Bellinzona, il cui percorso formativo potrebbe essere così ulteriormente valorizzato. Una richiesta questa contenuta in una mozione presentata negli scorsi giorni da Fabio Käppeli e Michele Guerra e sottoscritta da altri 18 deputati di tutti gli schieramenti politici. Che chiede appunto di trasferire il Centro professionale tecnico di Bellinzona nel nuovo Quartiere Officine e di espandervi pure il Dipartimento delle tecnologie innovative della SUPSI.
«Non occorre una particolare conoscenza o analisi dell’ambito formativo - si legge sull'atto parlamentare - per comprendere gli innumerevoli vantaggi che scaturirebbero da una convergenza dei due istituti scolastici così profondamente legati e interdipendenti tra loro. Un avvicinamento fisico di queste due eccellenze formative permetterebbe una collaborazione più stretta ed efficace nell’ambito delle aree disciplinari di comune interesse, condividendo e sfruttando al meglio le risorse umane, logistiche e finanziarie a disposizione».
Ma i vantaggi della proposta, secondo i mozionanti, andrebbero oltre la logica puramente formativa, perché lo spostamento dell’arti e mestieri nel nuovo quartiere delle Officine libererebbe degli spazi molto interessanti per i servizi del cantone. In effetti, l’attuale sede della Scuola si trova inserita nel comparto Tatti che il semi-svincolo autostradale trasformerà nella Porta di Bellinzona. Si potrebbero così creare due comparti ben definiti: quello Tatti, votato all’amministrazione cantonale e ai servizi d'importanza regionale, razionalmente ubicato alle porte della capitale per essere facilmente e rapidamente raggiungibile dalla cittadinanza; quello Officine, incentrato sull’innovazione e la tecnologia, la cui valenza sovra-cantonale lo situa logicamente a ridosso della stazione ferroviaria.