Luce verde da parte del Gran Consiglio a un progetto pilota con le cryptovalute.
Escluso però per ora il pagamento delle imposte o della tassa di circolazione.
BELLINZONA - Il Gran Consiglio ha deciso di approvare un progetto pilota che permetterà il pagamento in bitcoin da parte dei cittadini verso lo Stato. Per farlo, incaricherà una società terza affinché venga annullato il rischio di cambio - la volatilità in questo campo è infatti estremamente elevata - e incassato l’equivalente in franchi.
Chi vorrà potrà quindi usufruire di alcuni servizi dell’Amministrazione cantonale - laddove si può già pagare con carte di credito - pagando in bitcoin. Per ora sarà comunque escluso il pagamento delle imposte (come invece avviene in Canton Zugo fino a un massimo di 100mila franchi, ma anche a Chiasso fino a un massimo di 1’000 franchi) o il pagamento della tassa di circolazione.
Un segnale per la piazza economica - «È un segnale nei confronti della piazza economica e finanziaria che mostra come il Cantone non ha avversità verso queste tecnologie, che stravolgeranno nei prossimi anni il mondo finanziario», ha spiegato all’inizio del dibattimento il primo firmatario della mozione Paolo Pamini. Il granconsigliere UDC ha inoltre sottolineato come i costi per il cantone siano «irrisori», visto che sarebbe una semplice estensione della piattaforma di pagamento eServices. Anche per questo pure il Governo si è espresso favorevolmente: «È un progetto pilota ben delineato ed equilibrato», ha spiegato il direttore del DFE Christian Vitta.
Non facciamo come con il telelavoro - «Dobbiamo intervenire oggi per farci trovare pronti domani a un fenomeno inarrestabile come la digitalizzazione. Non farci travolgere dal progresso», ha sottolineato la relatrice del rapporto di maggioranza Natalia Ferrara. La deputata del PLR ha preso quale esempio il tema del telelavoro, «di cui si discute da tempo ma sul quale ci siamo fatti trovare impreparati». Il relatore di minoranza Ivo Durisch ha dal canto suo presentato gli svantaggi della moneta virtuale di cui il Cantone non deve farsi promotore: consumo energetico sproporzionato, evasione fiscale, moneta deflazionaria in mano a pochi, attività illecite, rischio riciclaggio.
Parlamento spaccato - Ma la sua “arringa” non è bastata. Dopo quasi due ore e mezza di dibattimenti, con 48 sì (Lega, UDC, PLR e la maggioranza del PPD), 36 no (PS, Verdi, PC, più Donne e una minoranza del PPD) e tre astenuti il rapporto di maggioranza - e quindi progetto pilota - è stato approvato. Il Parlamento, sul tema, si è però spaccato in due.