Delle oltre 5'000 firme consegnate a sostegno del referendum promosso dall'MpS ne sono state scartate 669.
Chi ha lanciato la raccolta firme si ritiene soddisfatto e punta ora a guadagnare ulteriori consensi, non senza muovere critiche verso l'Esecutivo cittadino.
LUGANO - Il Movimento per il socialismo (MpS) ha preso atto «con soddisfazione» della comunicazione odierna delle autorità comunali di Lugano sull'esito del referendum promosso dall'MpS contro il Polo Sportivo e degli Eventi (PSE), approvato a fine febbraio dal Consiglio Comunale.
Delle oltre 5'000 firme consegnate, 4'331 sono state considerate valide. Uno scarto del 15% che, per l'MPS, certifica «una procedura di vidimazione rigorosa, anche se forse eccessivamente severa e formale».
Il risultato viene visto «ancora più importante» se inserito nel contesto di quella che il Movimento per il Socialismo identifica come «una città segnata da un atteggiamento delle autorità comunale sempre più autoritario, refrattario alla discussione e al dialogo, sordo alle argomentazioni di chi non condivide il loro punto di vista».
Il referendum, viene ricordato, nasce dalle critiche e dalle contestazioni riguardo «tutto quanto ruota attorno al progetto sportivo in quanto tale, esprimendo anche dubbi sulle ingenti somme previste per la sua realizzazione, in particolare alla luce del confronto con altre strutture simili edificate in altre città Svizzere (in alcuni casi dalla stessa impresa)».