In dirittura la nuova Lear che rivoluziona l'accesso alla gerenza: «Servono meno corsi e più solidità finanziaria»
Ancora il relatore: «È una revisione che nasce dal basso». Il presidente di GastroTicino Suter, neo-democentrista: «Ci troveremo con l'UDC alla ricerca di un punto d'incontro». La deputata Filippini: «Il nostro gruppo era favorevole ad aderire alla proposta Censi».
BELLINZONA - Con quel nome un po’ così che ricorda una tragedia shakespeariana, la Lear o meglio la nuova la Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione sta per essere sfornata dalla Commissione Costituzione e leggi. A cucinare la pietanza una brigata di cucina guidata dal relatore Andrea Censi (Lega). È lui lo chef che ha aggiunto pepe e spezie al tocco d’arrosto, invero piuttosto conservatore, uscito dalla stanza del Consiglio di Stato.
L’abolizione del diploma - Fuori di metafora, il messaggio del Governo conteneva piccole modifiche alla vecchia legge. Mentre Censi ha afferrato il coltellaccio e ha sgrassato la Lear della sua parte più sostanziosa e succosa: la revisione abolisce infatti il diploma cantonale di esercente. «Prendendo spunto da altri cantoni, soprattutto Grigioni e Zurigo - spiega Censi - ho presentato una bozza di legge che abbiamo messo in consultazione». I riscontri da parte dei Comuni e delle polizie comunali sono stati positivi. «Idealmente in qualche mese dovremmo arrivare con una bozza di rapporto definitivo».
Gerenti solidi e onesti - Il piatto finale, ci spiega lo “chef”, ha due sapori forti: «Da un lato si vuole abolire il diploma cantonale così come oggi è concepito. Dovrà esserci una persona responsabile a livello legale dell’esercizio pubblico, possiamo chiamarlo anche gerente, poco importa. Ma la concessione per l’apertura di un’attività non passerà più dall’aver seguito i tre mesi di corso con GastroTicino. Ci sarà più libertà di aprire, ma con vincoli superiori: il gerente dovrà dimostrare di possedere una solidità finanziaria e di avere una fedina penale pulita». In buona sostanza, per stare dietro al bancone conterà più la documentazione dell’Ufficio esecuzioni e fallimenti che l’aver superato il corso di esercente.
Il coinvolgimento dal basso - La seconda particolarità è di metodo: «La nuova Lear nasce dal basso attraverso un maggior coinvolgimento degli enti locali, quindi dei Comuni, ma anche delle polizie comunali sia nella concessione delle patenti sia nei controlli stessi». Ciò non significa che la nuova Lear ignori la qualità del servizio offerto al cliente. «Prevediamo infatti anche - continua Censi - la possibilità di revocare la “patente”, se il titolare ripetutamente non rispetta la Legge sulle derrate alimentari o non è in regola con gli oneri sociali. Chi lavora male avrà tutto da perdere». Non ci sarà tabula rasa dal profilo formativo: «Alcuni corsi ci saranno, ma di aggiornamento e focalizzati su temi come le derrate che possono causare un danno a terzi».
La novità in casa UDC - Inutile girarci attorno la nuova Lear non fa la gioia di GastroTicino che sovrintende ai corsi e al rilascio del diploma. Questione anche, prosaicamente, di soldi: «Il corso per esercente della Gastro ha un costo che sfiora i 10mila franchi, ma poi va messa in conto anche la perdita di guadagno nei tre mesi di frequentazione della scuola. Insomma ha un costo oneroso» dice Censi. Il passaggio, assai mediatizzato, del presidente di GastroTicino Massimo Suter nell’orbita dell’UDC alza di colpo la temperatura dei fornelli. Come si posizioneranno i democentristi? Censi, come ogni buon cuoco che ha quasi terminato l’opera, se ne lava le mani: «Quelle sono valutazioni che dovranno fare loro. Ma sinceramente vedrei male un UDC che difende maggior burocrazia, una tassa così elevata e una legge immutata. Anche per una questione di coerenza, considerata la loro posizione a favore dell’abolizione della patente per i fiduciari» conclude. Non dice molto di più lo stesso Suter: «È fuori discussione quale possa essere la mia posizione al riguardo - afferma il presidente di GastroTicino -. Ci incontreremo con l’UDC e vedremo quali posizioni adottare alla ricerca di un punto d’incontro».
Filippini: «Il gruppo era favorevole» - Ecco perché la nascita della Lear sarà anche un bell’esercizio di consenso politico. La bozza elaborata dal leghista Censi poteva contare, prima del Covid, sull'appoggio del gruppo UDC: «Il messaggio è sui nostri banchi dalla scorsa legislatura (ndr, il Governo lo ha varato nell’aprile 2018) - ricorda la granconsigliera UDC Lara Filippini, che è membro della Commissione Costituzione e leggi -. Di fronte alla proposta Censi il nostro gruppo era favorevole ad aderire al progetto. Chiaramente aspettiamo l’esito della consultazione, che causa Covid si è prolungata, per fare un’analisi della situazione e se del caso confermare questa linea o proporre dei correttivi». Di sicuro, alla fine della discussione, qualche bruciore di stomaco è da mettere in conto.