Un Gran Consiglio spaccato in due ha approvato di misura l'iniziativa di Sergio Morisoli.
BELLINZONA - Un Gran Consiglio letteralmente spaccato in due (tra destra e sinistra) ha approvato oggi l'iniziativa di Sergio Morisoli (UDC) e co-firmatari che chiedeva il risanamento delle finanze cantonali entro il 2025. Il testo accettato da PLR, Lega e UDC (45 voti a favore) ha però subito un cambiamento di rilievo rispetto a quello proposto dai democentristi.
Il Parlamento ha infatti scelto di dare luce verde a un emendamento liberale-radicale che richiedeva un intervento meno radicale per il rientro nelle cifre nere. Un rientro che per il PLR va fatto «prioritariamente» tramite un contenimento delle spese, mentre per l'UDC questo risultato andava ricercato «esclusivamente» con i tagli. «Questo però - precisa il relatore di maggioranza Paolo Pamini - senza andare a pesare sui cittadini e nemmeno sui Comuni». E senza andare ad aumentare le imposte. Nettamente contraria a questo modo di agire è la sinistra (39 voti contrari di PS, PPD, Verdi, Mps, Partito Comunista e Più Donne) che ritiene che «il contenimento dei costi» potrebbe trasformarsi in «tagli».