Al via un'interrogazione sugli orari, giudicati poco flessibili, del numero gratuito.
A lanciarla i granconsiglieri leghisti Stefano Tonini, Eolo Alberti, Massimiliano Robbiani e Maruska Ortelli.
BELLINZONA - Un aiuto sì, ma ad orari limitati. È l'hotline cantonale rivolta alle vittime di abusi e violenza. Promosso in occasione della campagna di sensibilizzazione contro la violenza del Dss, il numero gratuito è ora oggetto di critica, e i leghisti Stefano Tonini, Eolo Alberti, Massimiliano Robbiani e Maruska Ortelli lanciano un'interrogazione al Consiglio di Stato.
«Questa hotline», lamentano i granconsiglieri, «è attiva unicamente durante i giorni feriali, dalle 8.45 alle 11.45 e dalle 14 alle 16, alla stregua di un qualsiasi ufficio di funzionari dello Stato!». Per i leghisti «si tratta di un'occasione persa» perché alle vittime «andrebbe dato maggiore ascolto e soprattutto permesso di interloquire con un operatore ad orari maggiormente estesi». Questo perché «come è noto, in molti di questi casi, sono rari i momenti in cui la vittima è realmente libera di poterne parlare».
Qui di seguito le domande contenute nell'interrogazione: