I Verdi chiedono al Consiglio di Stato una forte riduzione del prezzo dell'abbonamento per i mezzi pubblici ticinesi.
La volontà è quella di spingere i cittadini a utilizzare meno l'auto e contrastare l'aumento dei prezzi del carburante.
BELLINZONA - Viaggiare in tutto il Ticino a soli 30 franchi al mese. Fino alla fine della guerra tra Ucraina e Russia. Lo chiede un'interrogazione lanciata dai Verdi del Ticino*. L'idea è quella di contrastare l'effetto dei rincari della benzina che da qualche mese creano grossi malumori.
«Un anno fa un litro di benzina costava 1 franco e 64. Oggi 2 franchi e 20», sottolinea il partito ecologista, che chiede al Consiglio di Stato l'introduzione di abbonamenti validi per una e due zone a 10 franchi al mese, per tre-quattro zone a 20 franchi e per cinque e più zone a 30.
L'interrogazione arriva dopo la bocciatura da parte del Consiglio federale della proposta dell'UDC, che chiedeva di dimezzare l'imposizione fiscale sui carburanti. Per i Verdi, la strada da imboccare è un'altra. «Dobbiamo investire su altre misure, quali il trasporto pubblico, l'elettromobilità e la produzione domestica di energia elettrica». E non manca il riferimento alla Germania, «che ha appena introdotto un abbonamento generale per tutti i mezzi di trasporto regionali, ad eccezione dei treni a lunga percorrenza, per la modica somma di 9 euro mensili».
Puntare sul trasporto pubblico in questo momento è essenziale soprattutto in Ticino, continuano i Verdi. «Siamo il fanalino di coda della Svizzera per quel che concerne il reddito medio, ben oltre 1’000 franchi al di sotto della media nazionale».
Gli ecologisti mettono però le mani avanti, e chiedono al Consiglio di Stato, in caso quanto proposto non fosse ritenuto adeguato, di farsi avanti con un'alternativa.
* I firmatari: Samantha Bourgoin, Matteo Buzzi, Cristina Gardenghi, Marco Noi, Claudia Crivelli Barella, Andrea Stephani.