Raoul Ghisletta parla di «imminente massacro», a partire dal 2024, e interpella il Municipio di Lugano
LUGANO - Una «spada di Damocle che pende sulle pensioni di vecchiaia» per i docenti della città di Lugano affiliati all'Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT). Con queste parole il consigliere comunale socialista Raoul Ghisletta sollecita in un'interpellanza il Municipio di Lugano, parlando di «imminente massacro» delle suddette pensioni.
A partire dal 2024, scrive, i docenti di Lugano «si vedranno ridurre la pensione di un ulteriore 20%, dopo aver già perso un 20% nel 2013», portando così «il totale della riduzione» al 36% sull'arco di 15 anni. «Mai vista una cosa simile», rimarca Ghisletta chiedendo all'esecutivo luganese di prendere posizione, sulla situazione e in merito all'idea di «un piano di compensazione» a cui contribuire finanziariamente «come datore di lavoro dei docenti comunali».
Il consigliere comunale PS chiede altresì di «fornire un confronto sulle pensioni di IPCT e di Cassa pensioni di Lugano, in base alle condizioni vigenti al 1.1.2022 per i rispettivi assicurati in primato di contributi (senza garanzie specifiche dovute a regimi pregressi) con pensionamento a 65 anni», ipotizzando differenti scenari* per uno «stipendio assicurato al secondo pilastro durante 40 anni di assicurazione».
Le domande dell'interpellanza