Se lo chiede Edo Pellegrini, con un'interpellanza al Consiglio di Stato co-firmata con Roberta Soldati
VACALLO - Una metaforica giungla - quella dei bandi di concorso e delle nomine dei docenti cantonali, così come ore e orari di lavoro - è l'oggetto di una recente interpellanza sottoposta al Consiglio di Stato da parte di Edo Pellegrini (UDF), e cofirmata da Roberta Soldati (UDC).
Pomo della discordia sono i docenti incaricati, che dovrebbero restarlo solo 3 anni ma spesso «arrivano anche a 10», le cui vite sono spesso e volentieri estremamente precarie e di «disagio», scrive Pellegrini.
Perché «quasi sempre, non sanno se e quante ore lezione verranno loro assegnate e ciò fino a pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico o, nel Professionale, addirittura ad anno scolastico già iniziato».
Un problema non da poco perché questi «non possono organizzare la loro vita lavorativa e privata con il rischio di ritrovarsi all’ultimo momento senza lavoro, o con lavoro a tempo molto parziale, che non permette di far fronte agli impegni famigliari».
Senza contare l'aspetto economico: «Si osservi che, a differenza di altri tipi di professionisti che postulano per un posto di lavoro al 100%, i docenti si ritrovano nella situazione di doversi accontentare di ciò che passa il convento».
Da qui le domande al Consiglio di Stato: «Corrisponde al vero che ci sono docenti che sono incaricati da più di tre anni? E se sì, perché e quanti sono? Cosa si pensa di fare per rimediare?».