In un'interrogazione viene chiesto al Governo di fornire delucidazioni riguardo l’istruzione fornita ai docenti per assolvere tale compito
BELLINZONA - Lo scorso settembre è divenuta di pubblico dominio la vicenda del docente (poi diventato direttore) che aveva proposto un percorso didattico sull’educazione affettiva e sessuale all’interno delle lezioni di latino del terzo anno della scuola media.
Una vicenda che per Matteo Buzzi (Verdi) - primo firmatario di un'interrogazione interpartitica* inoltrata al Consiglio di Stato -, «pone numerosi interrogativi sulla formazione proposta al corpo insegnante per occuparsi di questo importante compito».
Per sapere come è organizzata l’educazione sessuale in Ticino in tutti i settori scolastici e per sapere quali passi sono stati intrapresi per la formazione continua dei docenti, e «quindi per garantire la qualità dell’insegnamento», al Governo sono stati posti i seguenti interrogativi:
*Matteo Buzzi, Samantha Bourgoin, Claudia Crivelli-Barella, Andrea Stephani, Marco Noi, Nicola Pini, Lea Ferrari, Danilo Forini, Stefano Tonini, Tamara Merlo