«Il Governo ha commesso degli errori madornali negli ultimi dieci anni», così il partito durante la conferenza stampa odierna.
LUGANO - «Se avessero accolto le nostre proposte, Governo e Parlamento non si troverebbero a dover improvvisare tagli inopportuni e dolorosi ». È questo, in sintesi, il messaggio che ha voluto mandare l'UDC Ticino nell'odierna conferenza stampa.
Il partito ha così ripresentato «i provvedimenti che andrebbero adottati, prima che la barca affondi, per ridurre gli enormi disavanzi di esercizio e il crescente debito cantonale che graverà pesantemente sulle future generazioni».
Cifre alla mano, il granconsigliere Sergio Morisoli «ha illustrato come le spese pubbliche siano aumentate da 2’800 milioni di franchi a quasi 3’900 milioni in 11 anni, ossia di oltre un miliardo di franchi. Mentre la popolazione ticinese in 10 anni è cresciuta del 2,7% circa, la spesa pubblica è aumentata del 24,7%». Per rimediare, ha aggiunto Morisoli, «lo Stato non ha pensato ad altro che aumentare le entrate: non diminuire le imposte e alzare le tasse».
Per l'UDC sono tre gli «errori madornali commessi dal Governo e dalla maggioranza in Gran Consiglio negli ultimi dieci anni»:
- «Non hanno concesso sgravi fiscali per scaldare i motori dell’economia ed aiutare i cittadini
- «Non hanno contenuto la spesa: il Ticino è il cantone con la maggior crescita dei debiti in tutta la Svizzera»
- «Hanno menato il can per l'aia parlando per oltre 5 o 6 anni di risanamento finanziario avvenuto, quando invece i pochissimi risultati di pareggio erano solo e soltanto raggiunti grazie ai maggiori gettiti d'imposte, di tasse e balzelli».
«Sarebbe finalmente ora che il Governo del Mulino bianco producesse soluzioni immediate, evitando di continuare a tirare a campare nella speranza di superare indenne l’appuntamento elettorale, per poi tornare nuovamente a dormicchiare in attesa che qualcun d’altro gli tolga le castagne dal fuoco», ha aggiunto Piero Marchesi, presidente dell'UDC Ticino e consigliere nazionale.
Il granconsigliere Paolo Pamini ha infine riassunto i lavori commissionali e lo stato delle soluzioni targate UDC delle ultime legislature, che consistono in una ventina di atti parlamentari raggruppati in cinque tipologie:
• Dare meno soldi allo Stato: attraverso sgravi fiscali e riduzioni di tasse
IE 15 Iniziative fiscali 2018-20
MO 1475 Poker di sgravi del 20.04.2020
• Obbligare lo Stato a spendere meglio: attraverso norme di disciplina finanziaria
IE 471 Controllo strutturale della crescita della spesa 23.01.2017
IP 136 Referendum finanziario obbligatorio del 06.03.2017
IE 644 Pareggio dei conti entro il 2025 “Decreto Morisoli” 19.102021
• Imporre allo Stato l’uso selettivo delle risorse: attraverso la revisione dei compiti e il controllo dei risultati
IG 659 Revisione dei compiti fissata nella legge del 15.10.2018
MO 1457 Riformare il welfare state ticinese 20.01.2020
IE 645 Crescita della spesa vincolata al PIL 22.09.2021
• Aziendalizzare l’operatività attraverso il controllo di efficienza e efficacia
IG 570 Occhio ai crediti quadro del 24.11.2014
IE 559 Leggi sociali con data di scadenza 10.12.2019
• Agire da penultima generazione attraverso la riduzione del debito
IE 558 Voto del piano finanziario di legislatura del 10.12.2019
IE 562 Nuove spese correnti solo se compensate del 20.01.2020