Lo chiedono al Governo i deputati Schnellmann (PLR), Berardi (il Centro) e Tonini (Lega).
BELLINZONA - La mozione, approvata dal Parlamento con 53 voti a favore e 17 contrari, chiedeva di adottare «ben 8 procedure incisive sulla tematica lupo in Ticino», a tutela dell'allevamento ovicaprino in Ticino.
A distanza di quattro mesi (è stata presentata ad aprile 2021, ma approvata a settembre 2022), i deputati Fabio Schnellmann (PLR), Giovanni Berardi (il Centro) e Stefano Tonini (Lega) tornano a sollecitare il Governo sul tema con un'interrogazione, domandando cos'è stato fatto, quali punti sono stati evasi e quando si pensa di portarli a termine.
Di seguito, gli otto punti:
1 Sollecitare il Consiglio federale, in collaborazione con altri Cantoni, altrettanto toccati dal fenomeno, e con la Deputazione ticinese alle Camere federali affinché la richiesta di declassare il lupo da specie strettamente protetta a protetta già inoltrata dal Consiglio federale al Comitato permanente della Convenzione di Berna il 16 agosto 2018 sia affrontata ed evasa positivamente.
2 Richiedere al Consiglio federale di adattare la legislazione in vigore sulla caccia, tenendo conto delle previsioni future per quanto riguarda le popolazioni di lupi e per salvaguardare la sicurezza della popolazione interessata.
3 Aumentare l’aiuto finanziario del Cantone per sostenere maggiormente gli allevatori in occasione delle prevedibili future predazioni, attualmente non coperte da aiuti (spese per: foraggiamento straordinario, chiusura notturna delle greggi in stalla, scarico anticipato degli alpeggi, assunzione di un secondo pastore, ecc.).
4 Richiedere alla Confederazione che venga ripristinato il Gruppo di pronto intervento già sperimentato negli scorsi anni che agiva con cani da protezione nel caso di attacchi sugli alpeggi.
5 Fintanto che il Progetto di pianificazione delle misure di protezione degli alpeggi e di mappatura delle zone di vago pascolo in Ticino non sia concluso, farsi promotore verso la Confederazione affinché tutti gli alpeggi caricati con ovini non custoditi e gli alpeggi caricati con caprini, siano definiti “non proteggibili”.
6 Ben coscienti che il lupo crea problemi ovunque dove vi sono animali al pascolo, considerata la particolare situazione del Ticino (zone particolarmente impervie, greggi di piccole dimensioni, vago pascolo) ripresentare alla Confederazione un’istanza affinché in Ticino, come già raccomandato dal Gran Consiglio nel lontano 2010, siano “definiti in tempi brevi differenti gradi di sensibilità del territorio al ritorno del lupo e che di conseguenza vengano stabilite soglie d’intervento differenziate, molto più sensibili e rapide per il nostroCantone” .
7 Infine, considerato come anche in Svizzera i lupi tendono ad avvicinarsi sempre più alle abitazioni, alle fattorie e alle vie di comunicazione nonché a spostarsi anche di giorno dimostrando di aver perso la loro natura selvaggia e il timore per l’uomo, dare inizio, in collaborazione con le Autorità federali, agli approfondimenti necessari per verificare l'applicabilità delle seguenti misure attive: Tiri di inselvatichimento; permettere ai guardiacaccia e agli allevatori designati il tiro con pallottole non letali allo scopo di allertare in maniera attiva il lupo a non avvicinarsi alle greggi al pascolo.
8 Sempre con lo scopo di tener lontano i lupi dai greggi al pascolo, si propone di dare mandato a un istituto di ricerca designato affinché approfondisca la fattibilità della invenzione e della messa in atto di nuovi mezzi tecnologici di dissuasione. La posa di dissuasori visivi e acustici già sperimentata da anni in Francia ha dimostrato una certa efficacità soltanto a breve termine.