I sindacati VPOD e OCST tuonano contro una situazione definita «inaccettabile»
LUGANO - C'è preoccupazione tra le fila dei sindacati VPOD e OCST per la situazione dei dipendenti del MASI di Lugano (il Museo d'arte della Svizzera italiana).
Non sarebbe infatti stato concesso ai collaboratori il carovita maturato nel 2022. «Il personale del Museo sarebbe l’unico personale di enti comunali e cantonali sussidiati che non riceve il carovita, il che è inaccettabile!» hanno scritto in una nota odierna i sindacati.
Ma non solo: inquieta anche la «la situazione finanziaria della Fondazione MASI, che non consente alcun miglioramento del contratto collettivo di lavoro».
Per questo VPOD e OCST hanno scritto al Consiglio d’amministrazione della Fondazione, chiedendo un incontro a breve termine per discutere della situazione generale e finanziaria. «Sarà necessario valutare tempestivamente ed in modo congiunto i prossimi passi, per trovare soluzioni alternative a quella della mancata compensazione del carovita».
Si muove la politica
Allo stesso tempo, i deputati Raoul Ghisletta, Lorenzo Jelmini e Giulia Petralli si sono attivati a livello parlamentare con un’interpellanza per sensibilizzare il Cantone.
Oltre a ciò, ci si è mossi anche a livello comunale: un’interpellanza firmata da Raoul Ghisletta, Lorenzo Beretta Piccoli, Danilo Baratti, Marisa Mengotti è stata fatta nel Consiglio comunale della Città di Lugano per sensibilizzare il Municipio.