Startup e tecnologia DLT sono al centro dei due documenti firmati Lega, UDC, PLRTe Il Centro
BELLINZONA - Ampliare la definizione di startup innovativa e valutare l’adozione della tecnologia DLT.
Sono due le mozioni interpartitiche griffate Lega, UDC, PLRT e Il Centro e rivolte al Consiglio di Stato. I documenti, di cui sono primi firmatari Michele Foletti (Lega), Paolo Pamini (UDC), Natalia Ferrara (PLRT) e Marco Passalia (il Centro), ricalcano quanto già intrapreso e realizzato dalla città di Lugano.
Nel concreto, i proponenti chiedono di estendere «la definizione di startup innovativa anche a quelle imprese che sono state selezionate da un programma di promozione dell’innovazione nei cui organi esecutivi sieda almeno un rappresentante del Cantone o di un Comune ticinese». Viene portato l’esempio di Lugano: la città sul Ceresio «ha già annunciato di lanciare, a breve, un fondo finanziato in collaborazione con alcuni partner progettuali che finanzierà start-up in ambito blockchain giudicate di particolare interesse e potenziale, con rilevante impatto e ripercussioni positive sul territorio».
Nell’altra mozione, si domanda di «facilitare l’adozione della tecnologia dei registri distribuiti DLT (distributed ledger technology) nello Stato e nei Comuni ticinesi che intendano adottarla». Si tratta di un registro distribuito e condiviso, «praticamente impossibile da falsificare e da compromettere». Si cita la DLT 3Achain «sviluppata e già impiegata con successo dal Comune di Lugano».