Cristina Maderni interroga il Gran Consiglio dopo la proroga della Lombardia che consente ai campionesi di curarsi in Ticino
LUGANO - La proroga decisa dalla Regione Lombardia scadrà a settembre e fino a quel momento chi vive a Campione d'Italia potrà curarsi nelle strutture sanitarie del Ticino, partecipando con una quota al costo della prestazione. Chi provvederà al saldo? Se lo chiede Cristina Maderni, che assieme al compagno di partito (il PLR) Alessandro Speziali e ai leghisti Eolo Alberti e Andrea Censi, interroga sulla questione il Gran Consiglio.
Si è appreso che proprio il governo lombardo, la Confederazione e l'Esecutivo ticinese daranno vita a un tavolo tecnico proprio per trovare la quadra sulla partecipazione economica alla copertura totale della spesa che risulterà dalle cure erogate ai campionesi.
Gli interroganti ritengono che è «importante sapere quale sia l’ente che si dovrà far carico del saldo residuo» e si dicono preoccupati che, qualora a sobbarcarsi il saldo delle fatture dovesse essere il Municipio di Campione d'Italia, la situazione di dissesto finanziario in cui versa l'amministrazione dell'enclave metterebbe una seria ipoteca sulle capacità di onorare tale impegno.
Di qui una serie di domande poste ai rappresentanti del Gran Consiglio: una di queste riguarda proprio l'eventuale impossibilità di una partecipazione alla spesa del Comune di Campione. E allora «chi rischia di essere chiamato alla cassa? Le cittadine e i cittadini campionesi, il Canton Ticino, la Regione Lombardia, la Confederazione, l’EOC…?» si chiede Maderni. E ancora: «Nell’ambito della preannunciata compartecipazione delle parti alla spesa sanitaria, quale ruolo intende avere il Canton Ticino, e meglio con quale posizione e con quali obiettivi i funzionari ticinesi si siederanno al summenzionato tavolo tecnico?».
La sperimentazione voluta dal governatore Attilio Fontana si sarebbe dovuta concludere il 30 di aprile: adesso con il provvedimento votato all'unanimità dal governo della Lombardia, i cittadini italiani residenti nel "fazzoletto" di terra tricolore, potranno andare avanti a curarsi negli ospedali e nelle strutture sanitarie del Canton Ticino fino al 30 di settembre.