Raoul Ghisletta all'attacco: «Il primo esempio concreto di tagli è quello al Servizio medico psicologico. Se parte un 100%, entra un 80%»
BELLINZONA - «Il 19 ottobre 2021 una risicata maggioranza UDC-Lega-PLR-destra PPD del Parlamento ticinese ha approvato un decreto legislativo, cucinato dall’estrema destra, concernente il pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025 con misure di contenimento della spesa. Per risanare le finanze cantonali ai ricchi non sarà chiesto nulla, mentre il personale, gli utenti dei servizi ed il ceto medio, ossia la maggioranza dei Ticinesi, faranno tutti i sacrifici».
Raoul Ghisletta va all'attacco del Decreto Morisoli. Il primo esempio concreto a sostegno di quello che dice? I tagli al Servizio medico psicologico. «L’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale ha deciso che presso il Servizio medico psicologico (SMP) ogni partenza (per dimissioni, pensioni, ecc.) sarà sostituita in misura minore - spiega - ad esempio se parte un 100% si potrà fare un concorso solo per un 80%. Le percentuali rimanenti - aggiunge Ghisletta - potrebbero essere recuperate anche da “resti” provenienti da altre funzioni. Ad esempio: parte uno psicologo al 100%, si fa il concorso per un 80%, il restante 20% potrebbe essere preso da resti provenienti dalla funzione educativa (alla faccia del servizio multidisciplinare). Questo a fronte di un aumento continuo delle richieste da parte del territorio!».
Il Sindacato VPOD Ticino, a fine ottobre, aveva cercato di fermare il decreto, lanciando un referendum che aveva raccolto oltre 10mila firme. «Ma purtroppo la campagna nella votazione a sostegno del NO è stata fiacca - dice - troppe istituzioni sociosanitarie hanno dormito e troppe persone non sono andate a votare NO, credendo forse alla propaganda fantasista sparsa ad arte dai fautori del decreto. Risultato: il 15 maggio 2022 la maggioranza (57%) del popolo ticinese ha avallato il decreto Morisoli. Oggi ne paghiamo le conseguenze!».
E allora con un'interrogazione al Consiglio di Stato, firmata anche da Giulia Petralli, Ghisletta chiede «come si giustifica la misura presa a fronte di un aumento continuo delle richieste da parte del territorio verso il Servizio medico psicologico (SMP)». Inoltre, scrive, «non è evidente che essa andrà a colpire la popolazione più debole e fragile, tra cui anche tanti giovani in difficoltà?».