Il gruppo ticinese ha discusso con la sua controparte cinese, e si è parlato anche di neutralità
PECHINO - Una delegazione di cinque membri del Partito Comunista, guidata da Massimiliano Ay, si trova a Pechino in questi giorni su invito del Dipartimento Internazionale del Partito Comunista Cinese.
Discutendo con la sua controparte cinese, la delegazione svizzera si è confrontata su temi quali la «sciagurata volontà del governo svizzero di abbandonare la neutralità», scrivono gli esponenti comunisti in un comunicato odierno.
«Benché la credibilità della nostra diplomazia sia in crisi a causa delle sanzioni alla Russia e delle paventate sanzioni alla stessa Cina, questa non è l’opinione della maggioranza del popolo svizzero che resisterà alle pressioni di UE e NATO», hanno spiegato i comunisti. D'altra parte, la controparte cinese «ha ribadito l’importanza di una de-escalation del conflitto e una mediazione che tenga conto delle esigenze di sicurezza di tutte le nazioni».
A Pechino, il gruppo guidato da Ay ha poi condotto riunioni e colloqui con lo scopo d'intensificare la cooperazione tra i due partiti e le relazioni multilaterali fra Berna, Bellinzona e Pechino. Colloqui hanno avuto luogo anche con l’Istituto del pensiero marxista dell’Accademia cinese delle scienze sociali.