Il granconsigliere verde liberale Massimo Mobiglia vuole sapere la posizione del Governo cantonale
BELLINZONA - È il granconsigliere verde liberale Massimo Mobiglia il primo firmatario dell'interpellanza (siglata anche dalla collega di partito Sara Beretta Piccoli) che porta sul tavolo del Consiglio di Stato la questione di un possibile pedaggio al tunnel autostradale del San Gottardo.
Un tema che nelle ultime settimane avuto «grande risalto mediatico», dopo che Consigliera nazionale zurighese Corina Gredig (sempre facente parte dei Verdi Liberali) ha avanzato la proposta. Così la riassume Mobiglia: «Nei giorni di punta, quando il traffico è ai massimi, come a Pasqua o durante i ponti dell’Ascensione e Pentecoste, l’accesso al tunnel autostradale dovrebbe essere consentito solo tramite pedaggio, con prezzo di base di 20 franchi a tratta. Ma, maggiore è il traffico, più costoso sarà l’attraversamento del tunnel».
Una proposta - che prevede deroghe per i residenti e le imprese locali - è in fase di preparazione a Berna, preso atto che non sarebbe necessario modificare la costituzione per introdurre un sistema di pagamento al San Gottardo (come si desume da una risposta del Consiglio federale a una mozione del 2016).
A ciò si aggiunge la mozione approvata all'unanimità dal Parlamento cantonale di Uri che chiede, tra le altre cose, di introdurre un sistema di prenotazione digitale per i mezzi in transito come condizione per attraversare il traforo autostradale. Il tutto nell'ottica di migliorare la condizione viaria sul trafficatissimo asse nord-sud.
Mobiglia e Beretta Piccoli chiedono quindi al Governo cantonale il parere in merito alla possibilità di un pedaggio. «In caso negativo propone altre idee per ottenere lo stesso risultato?». Invece, se il Consiglio di Stato fosse favorevole all'idea, «si impegnerà, assieme ad altre autorità cantonali, per spingere una proposta? Si impegnerà a trovare, in accordo con le Autorità Federali, una soluzione che non penalizzi il San Bernardino e la popolazione ticinese?».