Il Comitato del NO alla legge sul clima: «La proposta di centro-sinistra? Un disastro per il nostro Paese e per noi»
BELLINZONA - «Troppo costosa e troppo estrema: la legge divoratrice di elettricità del centro-sinistra è un disastro per l’approvvigionamento energetico svizzero, per l’economia, per il nostro splendido paesaggio e per ognuno di noi. Aggraverà in modo massiccio la penuria di energia elettrica e i costi esploderanno. Tutto ciò dev’essere evitato con un NO il 18 giugno». Questi, in sintesi, i concetti snocciolati oggi a Lugano dai rappresentanti del Comitato per il "NO alla legge divoratrice di elettricità" (ovvero la legge sul clima), Piero Marchesi (Consigliere nazionale UDC), Lorenzo Quadri (Consigliere nazionale Lega), Alain Bühler (Granconsigliere UDC), Michele Guerra (Granconsigliere Lega), Massimo Suter (Presidente GastroTicino), Marco Doninelli (Direttore UPSA Ticino).
Secondo i sostenitori del NO, con questa legge si ripeterebbero infatti «gli stessi errori della fallimentare Strategia Energetica 2050». Una legge definita «ingannevole» poiché, viene sostenuto, «la domanda di energia elettrica in Svizzera raddoppierà e comporterà tutta una serie di divieti e restrizioni al fine di poter rispettare gli obbiettivi fissati. Divieti appositamente non inseriti nella legge sul clima per renderla più digeribile agli occhi della popolazione svizzera chiamata ad approvarla».
Tra i rischi del Sì vengono menzionati: «costi insostenibili per proprietari di casa e inquilini; pesanti conseguenze per la natura e il paesaggio; ripercussioni sull’industria dell’ospitalità e un duro colpo per il settore automobilistico».