A fine aprile l'aggiornamento intermedio del preventivo 2023 segnava un disavanzo di 224.4 milioni.
BELLINZONA - Con un disavanzo da 224.4 milioni, i conti ticinesi si confermano da "profondo rosso". Questo è il principale elemento che emerge dall'aggiornamento delle principali voci di spesa e ricavi al 30 aprile. Questi dati, precisa il Consiglio di Stato, che vanno comunque considerati «con cautela» non solo perché provvisori ma anche in relazione alle incertezze e alla volatilità del momento. «Gli stessi mostrano come peraltro già preannunciato, che non sarà verosimilmente possibile raggiungere il dato di preventivo di -80 milioni di franchi di disavanzo per il 2023».
La mancata ridistribuzione di BNS - Un preventivo 2023 che era stato affossato dal 2022 orribile vissuto dalla Banca Nazionale (BNS) che non ha ridistribuito utili ai Cantoni. In Ticino sono quindi mancati i 137 milioni di franchi inizialmente previsti. «Si è realizzato lo scenario più negativo», ci aveva confidato quel giorno il Direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) Christian Vitta, commentando il mancato versamento da parte della BNS.
Ricavi - Oltre alla mazzata proveniente dalla Banca Nazionale, l'aggiornamento intermedio del preventivo di fine aprile comprende da un lato maggiori spese per 56.2 milioni di franchi e dall’altro minori ricavi per complessivi 88.7 milioni. Tra quest'ultimi si riducono quelli derivanti da imposte, a causa soprattutto dell’introduzione del nuovo metodo di calcolo delle imposte di circolazione (-16 milioni), in parte compensato dal mancato contributo all’abbonamento Arcobaleno (4 milioni) previsto nell’ambito del controprogetto sull’iniziativa relativa alle imposte di circolazione. D’altro canto si rileva un incremento di 6.3 milioni dei gettiti fiscali.
Spese - Sul fronte delle spese segnaliamo un maggior costo sul fronte dell’asilo pari a 20.6 milioni di franchi per le misure collettive a favore degli asilanti. A fronte di questa maggior spesa è valutata un’entrata federale di 16 milioni di franchi, che porta l’onere netto a 4.6 milioni. Si segnalano poi aumenti di complessivi 16.9 milioni per prestazioni per persone con statuto S (coperte quasi totalmente da un contributo federale), di 14 milioni per la partecipazione al premio assicurazione malattia, di 8 milioni della spesa per il personale docente (in particolare nel settore della scuola media e della pedagogia speciale) e di 6 milioni di interessi passivi sui debiti a corto termine a causa dei recenti e importanti aumenti dei tassi di interesse.
Contenimento - Si segnalano inoltre una serie di misure volte a contenere il disavanzo: tra di queste lo scioglimento per 14.6 milioni dell’accantonamento COVID per mancati introiti relativi all’EOC, lo scioglimento per 5 milioni dell’accantonamento per il risanamento di siti contaminati, lo scioglimento del 50% del fondo di capitalizzazione delle UAA (4.5 milioni), il versamento straordinario di Banca Stato e dell’Azienda cantonale dei rifiuti (3 milioni ciascuno) come pure la sostituzione solo parziale dei posti che si sono resi vacanti durante l’anno. Vi sono poi una serie di misure di contenimento della spesa per importi minori.