Il rapporto di maggioranza: «La situazione finanziaria del Cantone resta molto delicata». Polemiche per la durata del dibattito.
BELLINZONA - Dopo tre giorni di discussioni (arricchite da metafore e citazioni letterarie), il Gran Consiglio approva il consuntivo 2022 (43 voti a favore, 22 contrari e 1 astenuto). Il documento, dopo due anni contraddistinti da risultati negativi, era stato licenziato dal Governo con un leggero avanzo d’esercizio di 3 milioni di franchi.
Un dibattito piuttosto lungo e andato oltre le previsioni, come sottolineato dal consigliere di Stato Claudio Zali: «A mia memoria - ha precisato - in 10 anni, non è mai successo che fossero necessari tre pomeriggi. Peraltro, si tratta di un documento non drammatico, che ha chiuso con un utile di 3milioni di franchi. Penso che così non si possa andare avanti: questi tre pomeriggi sono costati 100mila franchi».
Com’è emerso in aula, è meglio non esagerare con l’ottimismo, anzi. Il pre-consuntivo 2023, per esempio, prevede di chiudere l'anno in rosso di 224 milioni di franchi: fondamentale, nel computo, la mancanza dei versamenti della banca nazionale. Del resto, lo stesso rapporto di maggioranza della Commissione gestione e finanze - relatore Michele Guerra, Lega dei Ticinesi - sottolinea come, «sebbene il risultato d’esercizio del 2022 ritorni in cifre positive», la situazione finanziaria del Cantone rimanga «molto delicata, considerato anche che alcuni fattori che hanno contribuito al miglioramento dei conti non si confermeranno nei prossimi anni».
Inoltre, l’incertezza del contesto economico globale, accentuato dal perdurare del conflitto in Ucraina, si ripercuotono negativamente sulla crescita dell’economia mondiale. «L’avanzo d’esercizio registrato nel 2022 - continua il rapporto, non deve quindi illudere». Anche perché «il prossimo obiettivo rimarrebbe l’elaborazione di un preventivo 2024 con un disavanzo massimo di 40 milioni di franchi» in vista del pareggio dei conti entro il 2025, come previsto dal decreto Morisoli.
Per il rapporto di minoranza - relatore Ivo Durisch (PS) - «sembra di rivivere gli ingloriosi anni di Reagan e della Thatcher in salsa ticinese. Una bocciatura della politica fiscale del Governo e del Parlamento, definita «irresponsabile» poiché, negli ultimi 5 anni« ha creato un disavanzo strutturale alle finanze del Cantone di circa 250 milioni, se non consideriamo i proventi derivanti dagli utili della Banca nazionale». E così «nel mese di dicembre ci troveremo ad affrontare parallelamente tagli dolorosi e ulteriori regali fiscali per chi non ne ha bisogno».