BELLINZONA - Arriva la presa di posizione del Partito dei Verdi Liberali del Ticino dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato contrario a un'eventuale proposta di introdurre un pedaggio al San Gottardo. «Siamo convinti che un road pricing dinamico sia una soluzione praticabile per ridurre le code nei giorni di traffico più intensi» scrivono in una nota.
«Il problema - si legge - non si pone infatti per il traffico regolare durante la maggior parte dell'anno, ma per dei periodi limitati quando l'intenso traffico Nord-Sud che transita attraverso la Svizzera crea colonne che toccano come quest'anno anche i 20 km».
Il partito sottolinea come «la Svizzera ha il transito europeo più economico di tutto l'arco alpino. I turisti che transitano dal Monte Bianco o dal Brennero devono pagare 50 euro per l'attraversamento, mentre in Svizzera i valichi alpini continuano a essere gratuiti (occorre pagare unicamente la vignetta annuale di 40 franchi per transiti illimitati)».
Così «l'obiettivo di un sistema dinamico serve ad aumentare il costo nei giorni di punta e mantenerlo basso nei giorni di traffico regolare. Ciò significa che il transito in settimana nei periodi di bassa stagione potrebbe costare meno di un caffè, ma nei weekend di alta stagione (es.: Pasqua) potrebbe costare come per gli altri valichi alpini europei».
Tutto questo - argomentano - tenendo comunque «in considerazione i bisogni dell'economia e dei residenti, e prevedendo quindi le necessarie misure di compensazione. Gli introiti del pedaggio permetterebbero inoltre di aumentare le entrate per il FOSTRA e garantire sufficienti fondi grazie alle entrate provenienti dal traffico in transito attraverso il nostro Paese».
Per i verdi-liberali «la volontà di bloccare sul nascere questo progetto da parte del Consiglio di Stato, dimostra purtroppo una mancanza di volontà a voler risolvere il problema. Non fare nulla sicuramente non risolverà il problema. E l'apertura della doppia galleria del San Gottardo non avverrà prima di 10-15 anni».
E aggiungono che «dire di no a priori, senza neanche valutare una fase di test o una proposta concreta da parte del Consiglio federale, dimostra poca lungimiranza e volontà di risolvere il problema delle lunghe code al San Gottardo che penalizza anche e soprattutto il nostro Cantone».