Il presidente dell'UDC nazionale dopo la visita di Thierry Burkart (PLR) a Chiasso: «Vogliono salire su un treno partito già da tempo»
CHIASSO - La presenza di Thierry Burkart, accompagnato questo sabato da alcuni delegati del PLR al Centro federale per richiedenti asilo di Chiasso, ha scatenato un'accesa reazione da parte del ticinese Marco Chiesa. A meravigliare il presidente dell'UDC nazionale non è stata ovviamente la visita in sé, quanto le proposte «gattopardesche» avanzate dal PLR per risolvere i problemi di sicurezza legati ai migranti. Tema, questo, tra l'altro già da tempo nelle corde dei democentristi.
Chiesa non ha dunque tardato ad esprimersi riguardo la visita del presidente dei Liberali radicali nel centro ticinese: «Fa un po' specie questo tentativo elettoralistico di affrontare il tema mentre il treno dell’asilo è già partito da tempo e viaggia ad altissima velocità», sottolinea il presidente UDC. «Questa è una battaglia che stiamo combattendo da mesi. In solitaria. E ricordo che il 14 giugno scorso, durante la sessione straordinaria sulla migrazione da noi richiesta, le nostre proposte concrete per affrontare l’evidente caos sono state bocciate da tutti i partiti». «Ora - aggiunge - arrivano altre richieste che mi lasciano da una parte incredulo, dall'altra deluso».
I Liberali radicali, ricordiamo, hanno chiesto al Consiglio federale di ridurre il numero di richiedenti asilo con una ripartizione diversa sul territorio; maggiori risorse finanziarie per gestire il problema e un adattamento delle basi legali per adottare misure per chi crea problemi che compromettono la vivibilità di Chiasso.
Per Chiesa, però, ripartire diversamente sul territorio svizzero gli asilanti «non risolve il problema alla radice». «Sono attese quest’anno fino a 40'000 domande d’asilo, già oggi decine di migliaia di migranti illegali attraversano la Svizzera e molti non sappiamo dove vanno a finire. Troppi, dopo il foglio di via, si danno alla clandestinità. Il sistema Schengen Dublino è fallito, l’Italia lo dimostra, e queste proposte servono solo a mettere la polvere sotto il tappeto».
Il presidente UDC non vuol sentir ragioni nemmeno riguardo la domanda di maggiori risorse finanziarie: «Solo la Confederazione spende ben 4 miliardi di Franchi dei contribuenti per il settore dell'asilo. A titolo di confronto, nel 2023 sono previsti 3,7 miliardi per l'agricoltura. Pescando ancora di più nel portafoglio degli svizzeri non si risolve il problema delle bande criminali che si arricchiscono con i flussi di migranti, anzi si trasforma sempre più il nostro Paese in un Eldorado per i malintenzionati».
Sull'adattare le basi legali per misure più severe per punire le illegalità, infine, Chiesa è lapidario: «L'UDC si è battuta e si batterà anche in futuro per l’espulsione automatica dei criminali stranieri. Non possiamo tollerare che chi è ospite nel nostro Paese e richiede la protezione e l’aiuto umanitario della Svizzera, si comporti in maniera criminale e sia lasciato impunito o comprometta la vivibilità del Paese».
Insomma, la ricetta PLR, all'UDC proprio non piace. «Così si mette un cerottino su un’emorragia che non si fermerà mai - incalza Chiesa -. E i costi chi li paga? Il contribuente svizzero». Quindi conclude: «Giovedi 3 agosto, l’UDC ha presentato le riforme che intende portare avanti nel settore dell’asilo, mi auguro che il pellegrinaggio a Chiasso sia stato illuminante».