A chiederselo sono i tre deputati del Centro delle valli. A riguardo, hanno inoltrato un'interrogazione al Consiglio di Stato.
BELLINZONA - «Lo smantellamento della vecchia linea del Gottardo costituirebbe un atto irresponsabile». A metterlo nero su bianco, i tre deputati del Centro delle valli Leventina, Blenio e Riviera, Alessandro Corti, Isabella Claudio e Alessio Ghisla che con un'interrogazione chiedono al Consiglio di Stato di potenziare i collegamenti della zona.
«L’incidente ferroviario avvenuto lo scorso 10 di agosto, nella galleria di base ha dimostrato che la vecchia linea del Gottardo resta una colonna portante del traffico nord-sud nel nostro Paese. Il mantenimento di una tratta alternativa su tale asse è essenziale per evitare il collasso del traffico merci e passeggeri in caso di incidenti o problemi tecnici nella galleria di base», scrivono.
«La rilevanza strategica di portata nazionale» - «Essenziale è pure il ruolo che essa svolge, insieme agli autobus di AutoPostale e Autolinee Bleniesi, a favore della mobilità pubblica nelle Tre Valli. A oggi, il servizio pubblico non è però ottimale: i comuni di Rodi Fiesso (Prato Leventina) e Riviera restano privi di collegamento ferroviario. I quartieri di Lodrino e Iragna non hanno collegamenti rapidi attraverso il fiume Ticino, che permetterebbero di raggiungere una stazione ferroviaria senza ricorrere all’automobile. Questa situazione non favorisce l’uso dei mezzi pubblici e, in definitiva, la mobilità eco-responsabile dei cittadini».
«Tagli inaccettabili» - «I prospettati tagli o risparmi in vista del preventivo 2024 lasciano presagire una revisione delle voci di costo nel nostro Cantone, con il rischio di ridurre in modo significativo i servizi pubblici, laddove la redditività economica non è tangibile, tipicamente nelle zone periferiche. Le stesse che, di fatto, sono già svantaggiate in termini di mobilità pubblica rispetto ai centri urbani».
«Garantire pari opportunità agli abitanti delle zone periferiche» - «Gli abitanti delle valli devono acquistare più zone per effettuare tragitti relativamente brevi, che sia per recarsi sul luogo di lavoro o per raggiungere i centri sportivi, culturali e d’incontro del Cantone. A titolo di esempio, un abitante di Torre o di Faido (comuni situati nel centro geografico della valle di Blenio e della valle Leventina, rispettivamente) deve acquistare 3 zone Arcobaleno per raggiungere Biasca. Nel Bellinzonese ci si può invece spostare liberamente da Castione a Sant’Antonino acquistando un abbonamento per una sola zona».
Le richieste al Consiglio di Stato:
In seguito all’incidente ferroviario avvenuto nella galleria di base del San Gottardo l’8 agosto 2023, quale posizione intende adottare il Consiglio di Stato nei confronti dell’azienda FFS e della sua strategia futura in merito al vecchio tracciato ferroviario del San Gottardo? Un suo smantellamento sarebbe ancora ipotizzabile?
Il preventivo 2024 comporterà una riduzione della frequenza di circolazione dei mezzi pubblici (treni FFS, AutoPostale, Autolinee regionali) nelle zone periferiche? Nel caso, quali corse subiranno dei tagli e per quale motivo effettivo?
Per quale motivo le fermate di Rodi Fiesso, Osogna e Cresciano sono state dismesse? È stata mai valutata con le FFS la riapertura di tali fermate?
Il Consiglio di Stato intende valutare la costruzione di passerelle di collegamento tra il lato est e il lato ovest del fiume Ticino nel distretto di Riviera, allo scopo di favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei residenti locali?
È prevista una semplificazione delle zone tariffali Arcobaleno che permetta di agevolare gli spostamenti della popolazione nelle diverse aree geografiche del Cantone e che, in definitiva, renda più attrattivo il trasporto pubblico nelle zone periferiche?